Frangokastello e l’alba del mistero…

Vi piacciono le storie di prodi combattenti e di spiriti che vagano inquieti nella notte? Sì??? E allora non potete perdervi questo racconto…

Partiamo da casa il mattino, attraversiamo i Monti Bianchi (Lefkà Ori) e costeggiamo la famosa Gola di Imbros per raggiungere ancora una volta la costa sud, solitaria e selvaggia. A circa 16km ad est di Hòra Sfakìon (o Sfakià), di cui vi abbiamo già parlato in passato, si trovano la spiaggia ed il castello di Frangokàstello, la meta da noi prestabilita. Appena arrivati, decidiamo di visitare subito l’affascinante fortezza
veneziana, della seconda metà del 1300
, che in italiano possiamo chiamare “Castelfranco” o “Castello dei Franchi”. Le imponenti mura sono ancora in ottimo stato, come pure la grande torre a sud-ovest, nella quale si può salire per vedere il panorama dall’alto. Visitiamo, quindi, questo pezzo di storia che un po’ ci appartiene e, nel mentre, non possiamo fare a meno di pensare alle cruenti battaglie che lì si sono susseguite ed alle storie fantastiche che girano attorno a questo luogo incantato…

Il 17 maggio del 1828, infatti, questo posto è stato per l’ennesima volta sfondo di una cruenta battaglia, guidata dai cretesi ribelli di Sfakià (gli Sfakioti) e dal loro comandante C. Daliànis, contro gli oppressori turchi. L’arduo combattimento si è concluso con centinaia di morti, da entrambe le parti. La credenza popolare vuole che, nell’alba tra il 17 e il 18 maggio, si vedano sfilare davanti al castello gli spiriti degli sfakioti morti in battaglia quel giorno, chiamati in greco drussolites, ossia “coloro che vivono nella rugiada del mattino”. Noi, come sapete, amiamo follemente le storie popolari che girano qui a Creta e questa in particolare ci è rimasta impressa per l’alone di mistero e di occulto. Il fatto che, in realtà, queste “visioni” abbiano provato a spiegarle scientificamente, non credo ci dissuaderà dall’andare a sbirciare cosa succede in realtà nella prossima alba dell’ignoto! In pratica, si suppone che, in condizioni atmosferiche buone e in presenza di un mare calmo, si verifichi la cosiddetta “Fata Morgana”, un fenomeno ottico riconducibile a una sorta di miraggio. Questo farebbe sì che si riflettano sulla riva di Frangokastello i profili dei soldati in marcia sulle vicine coste libiche, cosa comunque pazzesca se ci pensate! E dunque, come si fa dopo aver appreso tutto ciò a non andare a verificare di persona?? Se vi volete unire a noi, sappiate che i voli diretti dall’Italia di Ryanair partono già da fine marzo ;-).

Ci lasciamo alle spalle, per ora, le storie di fantasmi e di guerrieri, per avviarci a piedi all’adiacente spiaggia che prende lo stesso nome del castello. Sicuramente questo è un luogo ideale per chi ama la tranquillità e gli ampi spazi. Il litorale sabbioso è grande e spesso semivuoto, nonostante gli sparuti gruppi di ombrelloni presenti. Il mare è come sempre splendido e azzurrissimo e il fondale digrada lentamente, rendendo il bagno invitante per chiunque, sia per la temperatura dell’acqua che per il facile accesso. Siamo rimasti parecchio tempo su questa spiaggia che da un lato si è rivelata autentica, preservata dal turismo di massa e riposante, dall’altro, non sappiamo esattamente il perché, avvolta da una strana malinconia. Forse, abbiamo pensato, sarà per via del peso alle sue spalle di questa “figura di controllo” che è la fortezza o per la vegetazione selvaggia che la circonda, non si sa… In ogni caso, la cosa certa, è  che qui non vi mancherà l’occasione di rilassarvi totalmente!

Un po’ spostate dalla spiaggia, inoltre, in mezzo al verde, si trovano alcune taverne caratteristiche. Noi optiamo per la graziosa “Kalì Kardià” (“Buon cuore”), una piccola struttura bianca e azzurra, con un terrazzino coperto da una tettoia di viti e accompagnato dal canto intenso delle cicale, immancabile nella calda estate cretese. Il proprietario dai candidi baffoni, ci invita sorridente a sederci e ci serve dei piatti buonissimi della tradizione: insalata cretese (con alcuni suoi tocchi personali), patate al forno ripiene di formaggio di pecora e le tipiche mezzelune di pasta fillo ripiene di saporite erbe locali, i kalitsounia.

Dopo pranzo ci lasciamo coccolare ancora un po’ dalla brezza proveniente dal Mar Libico, per poi avviarci con calma verso casa, anche oggi arricchiti di antiche storie e tradizioni, di nuove sfumature e sensazioni.

 

 

Marathi e Loutraki: due piccole perle nell’Akrotiri orientale

Ancora una volta siamo qui a parlarvi dell’Akrotiri, ossia la penisola, aspra e solitaria, dove risiede l’aeroporto di Chanià. Come già accennato in passato, la prima volta che siamo venuti a Creta avevamo totalmente “snobbato” questa zona, all’apparenza cruda, brulla e poco interessante. Mano a mano che passa il tempo, invece, scopriamo sempre nuove chicche che ci mostrano in tutta la sua bellezza nascosta questa punta scoscesa di isola, un’area davvero magica…

In questo articolo vi parleremo di due spiaggette più che incantevoli, vicinissime a Chanià e situate nella costa sud-est della penisola dell’Akrotiri: Maràthi e Loutràki.

Trovandosi a pochi km l’una dall’altra, decidiamo di vederle entrambe in un’unica giornata. La mattina ci rilassiamo al sole nella placida Marathi, divisa in due baie sabbiose da un piccolo porticciolo. Come la maggior parte delle spiagge cretesi, anche questa ha una parte attrezzata e una libera, oltre a bar e taverne con vista mare. Essendo molto riparata, è l’ideale per chi non ama sottostare alle bizze del famoso Meltemi, il vento secco e fresco che viene dal nord e che a Creta soffia spesso d’estate (e fortuna che c’è!!). Qui l’acqua, di una trasparenza rara, è bassa per molti metri e, molto spesso, è un olio: ideale per fare lunghi bagni rilassanti, per far giocare i bambini e, perché no, fare un po’ di snorkeling… La vista poi di cui si gode dal bagnasciuga è così bella! Le aspre cime e le scogliere dell’Akrotiri si stagliano proprio lì davanti e ti fanno sentire completamente avvolto nell’abbraccio di mamma Natura.

La mattina scorre pigra e rilassante a Marathi e, dopo un veloce panino al sacco, decidiamo di spostarci nelle braccia della sorella minore, Loutraki. Il nome stesso, “Loutraki” (“piccolo bagno”), anticipa quello che troveremo. Un micro angolo di paradiso, racchiuso tra due promontori e costellato di pini marittimi i cui ampi rami offrono un po’ di riparo dalla calura. Anche qui il colore e la trasparenza delle acque fanno un certo effetto. Le sfumature di azzurro si alternano mano a mano che il mare diventa più profondo e camminando fino a diversi metri verso l’orizzonte, si riescono a vedere nitidamente sul fondo chiaro e sabbioso, dei piccoli paguri, tutti con conchiglie diverse, che corrono avanti e indietro freneticamente. La spiaggia vera e propria è totalmente libera. Per chi volesse lettino e ombrellone, comunque, sulla parte destra della stessa, c’è una zona erbosa attrezzata, condivisa da un hotel e da un bar. Quest’ultimo offre la possibilità a tutti i bagnanti di usare le sdraio, in cambio di una consumazione. Dopo diversi bagni, una birra Mithos ghiacciata e tanto tanto sole, ci avviamo verso casa e decidiamo di finire in bellezza questa giornata all’ordine del relax…

Ci avevano parlato di un posticino a Chanià dove si mangia pesce freschissimo in un ambiente informale… come potevamo non provarlo?? La taverna si trova in una delle vie principali del centro, Daskalogianni, nel quartiere di Splantzià, tanto amato dagli20150613_120015 abitanti di Chanià. Si chiama “To Maridaki ” e da oggi rientrerà tra i ristoranti da noi consigliati ai nostri ospiti! Il locale è accogliente, decorato in stile “marino” e con qualcosa che a noi piace tanto: la cucina a vista! Nonostante il pesce, paradossalmente, non sia la specialità di quest’isola, in quanto storicamente abitata da gran mangiatori di carne d’agnello e maiale, da “To Maridaki”, come in poche altre selezionate taverne della città, si trova sempre pesce fresco di giornata che viene cucinato magistralmente alla griglia, al vapore o fritto, a seconda dei gusti. La particolarità di questo posto è che il cameriere prima di consegnare il menu, porta il cliente a vedere la vetrina accanto alla cucina dove si può scegliere verdure cotte di ogni tipo, legumi, primi piatti IMG-20150613-WA0001cucinati in giornata dalle due sorridenti cuoche. Poi, e qui viene il bello, vieni portato davanti al banco frigo dove ti mostra i pesci pescati quel giorno perché tu possa scegliere quello che vuoi! Una volta scelto, lo pesa, ti mostra il prezzo e ti chiede se va bene. A quel punto non ti resta che decidere il tipo di cottura e gustartelo tutto! I prezzi sono decisamente onesti, come sempre qui a Creta. Un bel pesce fresco alla griglia con contorno di verdure, anch’esse grigliate, una porzione molto abbondante di polipo al vapore con sughetto di pomodoro speziato e verdure del posto, fagioli occhio nero con peperoni ed erbe cotte cretesi, mezzo litro di vino bianco, pane abbrustolito con olio d’oliva e origano: 37 € in due! E, naturalmente, gli immancabili dolce e rakì (grappa locale) offerti a fine cena dai ristoratori… fantastico! Che dire di più… ottimo finale per una splendida giornata!

Vi è venuta sì o no un po’ di acquolina in bocca?? Siamo solo a due ore di aereo dall’Italia, pensateci ;-)…

Stavros e Kalathas: le spiagge dell’Akrotiri

Non è la prima volta che parliamo nel nostro blog della penisola dell’Akrotiri. Ad esempio, quando siamo stati alla spiaggia di Seitan Limani o “Porto del diavolo”, la bellissima insenatura a zig zag…ve la ricordate? Oppure durante la nostra gita ai tre splendidi monasteri di Agia Triada, Gouverneto e Katholikò. Insomma, dobbiamo ammetterlo: quella che credevamo fosse una zona importante solo perché ospita l’aeroporto di Chania, si sta rivelando una fonte inesauribile di bellissime sorprese!

Un paio di giorni fa, infatti, abbiamo esplorato un altro paio di baie deliziose che questo aspro spuntone cretese ci offre: le spiagge di Kalathàs e Stavròs.

Partiamo da Kalathàs: si raggiunge comodamente in macchina, in circa 25 minuti da Chanià. Arenile dorato, acque cristalline e dalle fantastiche gradazioni d’azzurro, spiaggia equamente suddivisa tra parte attrezzata e libera…un posto incantevole, senza dubbi! DSCN2380Per essere precisi, sono due le spiagge: una molto piccola e l’altra più ampia dove si trovano anche un paio di bar e gli ombrelloni. Le acque di Kalathàs sono basse e con qualche bracciata, volendo, si può raggiungere anche il piccolo isolotto che emerge proprio di fronte. Il nostro lunedì mattina, quindi, l’abbiamo passato in tranquillità in quest’angolo di Akrotiri…un inizio di settimana giusto un po’ diverso rispetto a quelli che trascorrevamo a Vicenza ;-)!

Verso l’ora di pranzo, siamo saliti in auto e ci siamo diretti verso nord, in direzione Stavròs. La strada è breve, circa 10 minuti, e completamente immersa tra gli ulivi e le DSCN2401caratteristiche viti nane tipiche di Creta. Sapevamo che anche qui, ancora più
distintamente di Kalathas, ci sono due spiagge, entrambe molto belle. Vista la giornata piuttosto calda, abbiamo scelto di passare il pomeriggio in quella che ci hanno detto essere, tra le due, la più esposta ai venti e anche la meno affollata. Inoltre, avevamo letto di una taverna un po’ “alternativa” che si trova proprio in questa baia e così abbiamo deciso di provarla per pranzo.

L’insegna del ristorante dice: “Ηλιοβασὶλεμα – Sunset: cucina greca, francese e araba”. Come si fa a non essere incuriositi?? Impazienti di provare questo posto quindi,
DSCN2405arriviamo, parcheggiamo e, prima di tutto, ci godiamo il panorama di questa perla che è Stavros. Pochissime persone, pace assoluta, sabbia chiara e grossolana che diventa pietra una volta entrata nel bagnasciuga, ambiente selvaggio, mare turchese e accarezzato costantemente dalla brezza…una meraviglia!

Al centro di questa spiaggia, si trova appunto la taverna Sunset, una capanna di legno col tetto coperto di foglie di palma e, udite udite, la cucina attrezzata all’interno di una vecchia e stupenda roulotte! Oh, andiamo pazzi per queste cose!! L’atmosfera del posto è decisamente hippie, come la sua eclettica proprietaria, Malika, una signora francese dai capelli ricci e i piedi sempre nudi! Il posto ci piace tantissimo, così ci sediamo e chiediamo di poter ordinare. A quel punto Malika ci porta il menu, uno dei pezzi forti di DSCN2402questo posto: due lavagnette di legno rettangolari scritte a mano col gessetto, unite tra loro da due cerniere! In questo modo hanno creato un menu originale, ecologico e aggiornabile in ogni momento…chapeau ragazzi!! Anche il suo contenuto non ha deluso le aspettative: assieme ai classici greci e cretesi come dakos (ciambelline di orzo con pomodoro fresco, feta, cipolla e origano), melanzane al forno e pesce fresco, il menu quel giorno offriva un delizioso hummus (salsa mediorientale a base di ceci, pasta di sesamo e aglio), cous cous con le verdure e riso orientale…un bel mix da leccarsi i baffi insomma!!

Dopo il piacevole pranzetto consumato qui, abbiamo passato il pomeriggio a rilassarci nella spiaggia di Stavròs, godendoci il caldo sole di luglio e le freschissime acque trasparenti di quest’aspra e silenziosa baia rocciosa…che sogno!

Anche questa giornata è andata, lasciandoci dei dolci ricordi… E voi lasciateci invece il vostro commento se vi è piaciuto il nostro lunedì nell’Akrotiri!

A presto!

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Doppia Pasqua, doppio divertimento!

Ebbene sì, siamo proprio fortunati: quest’anno, come accade di rado, la Pasqua cattolica e quella ortodossa hanno coinciso! Sapete questo cosa significa???… Doppia festa, naturalmente ;-)! Dopo questi ultimi due giorni, infatti, ci vorrebbe digiuno forzato per un mese!!!

Solitamente “le due Pasque” cadono a una o più settimane di distanza l’una dall’altra, ma ogni 4-5 anni vanno a coincidere e quindi gli italiani che vivono a Creta si ritrovano ad incrociare nello stesso week end tradizioni, usi, tipi di cucina e cerimoniali diversi e molto particolari.

Per tutti i giorni della Settimana Santa, i greci ortodossi sono in fermento, in quanto per loro la Pasqua è in assoluto la festa più importante dell’anno.

Il Venerdì Santo (μεγάλη Παρασκευή) le donne allestiscono e ricoprono di fiori il Sepolcro di Cristo che poi viene portato in processione per le vie dei paesi e delle città.

La festa raggiunge il suo apice, però, il Sabato Santo (μεγάλο Σάββατο): è in questa nottata che si consuma la vera Pasqua dei Cretesi!

20140419_235407A Chania, nella piazza della Cattedrale, abbiamo assistito alla suggestiva cerimonia che si tiene la sera del sabato, con una miriade di persone raggruppate davanti alla chiesa, ognuna che, allo scoccare della mezzanotte, accende la propria candela, come simbolo di Luce Santa, per poi accendere quella del vicino con la propria fiamma, annunciandogli la resurrezione di Cristo: Χριστός Ανέστη (Cristo è risorto)! 

Tutto questo avviene tra un frastuono di campane che suonano a festa, i sacerdoti ortodossi che cantano le loro litanie e i ristoratori che si preparano ad accogliere proprio a quell’ora, come da tradizione, i cretesi che, affamatissimi, si siedono a tavola per consumare un pantagruelico pasto, rigorosamente a base d’agnello alla brace (di quelli della serie: “non si butta via nulla della bestia!!”) che non si sa bene se si possa definire cena, colazione o cos’altro vista l’ora :-)!

E da quel momento quindi partono i festeggiamenti fatti di petardi, fuochi d’artificio, falò più o meno grandi che bruciano effigi di Giuda (e per fortuna che Gesù predicava il perdono!! Sono davvero unici i Greci :-D!!) e vanno avanti fino al mattino! Naturalmente, tutto questo festeggiamento ad oltranza non ferma nessuno di quei nottambuli dal ripresentarsi a tavola il giorno dopo, anche se con la classica calma cretese, quindi verso le 14-14:30, per un altro pranzo di famiglia! D’altronde, quello che non manca davvero mai qui a Creta è una buona occasione per mangiare assieme (e non parliamo di insalatine o brodetti!!) e un posto a tavola per chiunque… fantastici, davvero!

20140420_145127Noi, al contrario dei più, dopo la mezzanotte del sabato siamo corsi a casa (avevamo già cenato ad un orario più italiano!) perchè  il giorno di Pasqua la sveglia sarebbe stata mattiniera. Infatti, eravamo stati invitati da una coppia vicentina che vive a Creta da 15 anni, Alberta e Michele, per festeggiare la loro cosiddetta “Pasqua degli Italiani” con loro ed altri amici, nei dintorni di Agios Nikolaos (circa 3 ore di auto da Chania). Ci hanno portati nella bellissima taverna “Bagozi” di Manolis & Gabi (lui greco, lei svizzera italiana), in riva ad un mare bello da 20140420_132202mozzare il fiato, nel minuscolo porticciolo di Mochlos…che panorama, che mangiata e che giornata ragazzi! In controtendenza rispetto alla Pasqua ortodossa, quindi, non abbiamo potuto resistere alle specialità della casa, vista la location e il nostro buon gusto italiano. Abbiamo ordinato tonno freschissimo, calamari fritti, stuzzichini tipici cretesi, il tutto bagnato da buon vino bianco e, per i più 20140420_132620audaci (vero Enrico??!! :-D), da ouzo ghiacciato! E’ stato bello, diverso…e poi, alla fine, più che una Pasqua italiana è stata una Pasqua multietnica, visto che a tavola c’erano italiani, greci e francesi!

La Pasquetta invece per gli ortodossi non esiste come festa, anche se le scuole riaprono comunque solamente dopo una settimana, ma noi, ovviamente, non potevamo non festeggiare anche quella, o no??

Come destinazione per la scampagnata di Pasquetta, quindi, è stato scelto il Lago Kournas, a circa 20-30 minuti da Chanià. 20140421_122857 Il tempo è stato a nostro favore, visto che si può dire che da ieri sia esplosa l’estate! Dopo una passeggiata in riva al lago (l’unico di acqua dolce in tutta Creta) e un pranzetto cretese in uno dei ristorantini sulla spiaggia ancora semi deserta, ci siamo diretti nel vicino villaggio di Georgioupouli per un caffè in un chiosco molto carino in riva al mare… d’altra parte qui non si può stare neanche un giorno troppo lontani dal mare ;-)!

20140421_145446Insomma, un gran bel fine settimana!

Nonostante il chilo in più che ora ci troviamo addosso rispetto allo scorso venerdì (aiutooo!!), ci sentiamo davvero felici, anche grazie alle nuove amicizie che stiamo instaurando e che ci aiutano a sentire un pochino meno la mancanza dei nostri sempre unici e pazzoidi amici vicentini (vi adoriamo tosi!!!).

Ciao, alla prossima!

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