Komolithi, Villa Trevisan e Ravdoucha: la magia di luoghi lontani dal turismo

In questi giorni fa caldissimo a Creta. In certi momenti si toccano i 36-37°. Le spiagge e le strade pullulano di turisti e noi siamo in piena stagione lavorativa. Nonostante però la calura e gli impegni, ci siamo ritagliati una giornata per farvi conoscere alcuni luoghi interessanti di questa zona di Creta, ma completamente al di fuori delle classiche rotte turistiche: le formazioni geologiche di Potamida, chiamate “komolithi”; i resti di una villa Veneziana del ‘500, Villa Trevisan e la piccola e solitaria spiaggia di Ravdoucha.

I KOMOLITHI DI POTAMIDA

Quando arrivi allo sperduto villaggio di Potamida, a circa 35km a ovest di Chania, e ti trovi davanti a quelli che i locali chiamano “komolithi”, per un attimo ti domandi: “Mi trovo in Cappadocia o a Creta?”. Queste bizzarre formazioni rocciose fatte di creta, infatti, sono molto simili a quelle che si vedono nella vicina Turchia, anche se, ovviamente, in misura molto più ridotta. Queste piccole colline, bianche come la neve, negli anni hanno assunto una forma conica, grazie al lavoro di erosione compiuto dal vento e dall’acqua. E’ stata davvero una bella sorpresa scoprire questo posto perché si tratta di un paesaggio unico, nella sua bellezza, originalità e stranezza. Sembra che ci siano solo due esempi di queste formazioni nel territorio cretese: a Potamida, appunto, e nell’isola di Koufonisi, ad est. Essendo facili da scalare, ci siamo fatti una passeggiata su e giù per queste montagnole che da lontano sembrano ghiacciai o cime innevate, mentre da vicino puoi toccare con mano la friabile e bianchissima creta che le compone. La pace più assoluta regna in questo luogo, circondato solamente dalle sparute case del villaggio, da alberi maestosi e da qualche pacifico cavallo al pascolo.

VILLA TREVISAN *

Nel villaggio di Kokkino Metochi, immersi nella vegetazione, all’interno di una stradina senza nessuna indicazione, si trovano i resti di quella che nel 1500 fu una splendida e sfarzosa magione estiva della nobiltà veneziana. La casa era strutturata su due piani: il piano terra era usato come magazzino, mentre il piano superiore come abitazione. Sono ancora ben visibili alcuni archi, le porte e la torretta. Inutile dirvi che l’immaginazione lavora molto di fronte a tali testimonianze del passato, quindi è stato facile immaginare una nobildonna affacciata a quella porta intagliata o la servitù che correva avanti e indietro dai magazzini sottostanti! Peccato solo che non sia valorizzata. Non l’avremmo mai trovata se non avessimo fatto un’approfondita ricerca su internet. Inoltre, per avvicinarci ad essa, abbiamo dovuto camminare attraverso le erbacce e gli arbusti. Il lato positivo di ciò è che il turismo non ha intaccato minimamente la purezza e l’autenticità di questo luogo magico.

SPIAGGIA DI RAVDOUCHA

Verso l’ora di pranzo ci siamo avviati verso la penisola di Rodopos, raggiungendo la spiaggia di Ravdoucha, a circa 20 km a ovest di Chanià. Sicuramente questo è un luogo ideale per chi vuole estraniarsi dal mondo e vivere delle ore di relax con la R maiuscola. Si raggiunge tranquillamente in macchina, attraversando una bellissima stradina immersa nel verde che ti lascia godere dall’alto alcuni panorami mozzafiato sul mare. La spiaggia è una piccola striscia di ciottoli di media grandezza, circondata da montagne, ulivi e un meraviglioso silenzio. Pochi i turisti sul posto: alcuni in acqua, altri distesi al sole, altri ancora a leggere un libro cullati dalle amache appese a degli alberi ombrosi. Alle spalle della spiaggetta c’è un piccolo parcheggio e un bar/ristorante con alcune camere al primo piano. Non sono presenti lettini e ombrelloni, ma ci si può comunque sdraiare all’ombra delle piante. Abbiamo passato a Ravdoucha un pomeriggio molto rilassante, tra una nuotata, una chiacchierata e una bella birra fresca 😉

Come vedete, non si finisce mai di scoprire un territorio, per quanto piccolo possa sembrare! Noi, di certo, non ci fermeremo mai…e voi ;-)??

Alla prossima!!

*Purtroppo, nell’inverno 2019-2020, gran parte della facciata principale della villa è crollata a causa dell’incuria e della mancanza di fondi utili alla ristrutturazione. Al momento, quindi, non si riesce a vedere molto della struttura originale della villa.

2 pensieri su “Komolithi, Villa Trevisan e Ravdoucha: la magia di luoghi lontani dal turismo

    • Ciao Mara! Grazie a te per averlo letto e per il tuo bellissimo commento! Un abbraccio e arrivederci a presto! 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *