Rethymno e Lappa: le vestigia di grandi civiltà del passato

Questo novembre da sogno in terra cretese ci fa venir voglia di uscire spesso e di girovagare per l’isola, percorrendo anche strade che in passato avevamo già esplorato in parte. Le due mete di cui vi parliamo oggi, infatti, non sono nuove per noi, ma abbiamo deciso di visitarle in un’unica giornata e in maniera più approfondita per potervele “regalare” tramite le nostre parole e foto.

Da casa nostra in auto ci si impiega un’oretta per arrivare alla città di Rèthymno, che si trova sempre sulla costa nord, a est di Chanià. Rethymno è la terza città cretese in ordine di importanza e grandezza, dopo Iràklio e Chanià. Personalmente riteniamo che come bellezza, architettura e particolarità sia seconda solo a Chanià. La giornata che abbiamo scelto per visitarla era davvero splendida e incredibilmente calda per essere novembre inoltrato. Una volta arrivati abbiamo fatto quello che è inevitabile fare in una città come questa: perdersi nei suoi intricati e caratteristici viottoli che non possono non ricordarci le calli veneziane. D’altronde anche a Rèthymno, come a Chanià, Venezia è davvero ovunque: la si trova nel piccolo porticciolo, nelle facciate dei vecchi edifici e delle case, nelle decorazioni di balconi, architravi e portoni. Per non parlare poi del simbolo dell’odierna città che è davvero un piccolo gioiello veneziano: la seicentesca Fontana Rimondi, che prese il nome da colui che la fece costruire, il rettore Alvise Rimondi. Volendo davvero conoscere a fondo la città e i suoi più piccoli segreti, si potrebbe davvero perdere delle ore alla scoperta dei particolari antichi che rendono unici molti edifici del centro. Se invece preferite le grandi costruzioni, basta salire sul promontorio ad ovest del porto, dove si erge l’imponente e ben conservata Fortezza Veneziana, dalla quale si può godere una fantastica vista sulla città e sul mare.

Abbiamo trascorso qualche ora a Rethymno, a passeggiare tra le viuzze nascoste, a
percorrere su e giù il bel lungomare pieno di bar e localini e scattare foto a queste antiche vestigia baciate dal sole. Verso l’ora di pranzo, abbiamo deciso di lasciare la piccola Venezia cretese e di avventurarci nelle colline dell’entroterra, alla ricerca di un posto dove mangiare qualcosa.

Arrivati al piccolo villaggio di Episkopì, ha attirato la nostra attenzione un’insegna sulla strada, posizionata davanti ad una piccola taverna accoccolata tra le fronde di un gigantesco ibisco in fiore. L’insegna diceva: “Ο κήπος της Αρκούδαινας Ταβέρνα”, ossia “Taverna Il giardino di Arkoudaina” (The Garden of Arkoudaina).

Abbiamo parcheggiato e siamo entrati. Il proprietario ci ha fatti accomodare nel giardino sul retro, un posto davvero incantevole. La stagione turistica ormai è finita e i greci non pranzano certo all’una e mezza, così quel giorno eravamo solo noi seduti su uno di quei tavolini multicolore a gustarci i piatti unici e genuini di questa particolare taverna. Abbiamo ordinato dei kalitsounia (fagottini di pasta fillo ripieni di erbe cotte locali), un piatto di fava (purè di legumi chiamati appunto “fava”, deliziosi e tipici di Creta) servito in maniera originale con un mix di erbe tritate sopra e infine, ma non ultima, un’insalata davvero insolita che ha reso famoso questo posto, composta da niente meno che 49 ingredienti!! Impossibile individuarli tutti, noi ci abbiamo provato, ma siamo arrivati a circa la metà!! Potrebbe sembrar strano che un’insalata stimoli diversi sensi, ma vi assicuriamo che quella ci ha stuzzicato parecchio sia la vista, che il gusto che l’olfatto!

Lasciata la taverna, ci siamo diretti verso la seconda meta da noi scelta: Lappa se la chiamiamo con il suo nome antico, Argyroùpoli se preferiamo la denominazione odierna. Questa minuscola cittadina, spersa tra le montagne dell’entroterra cretese, è un piccolo forziere di tesori archeologici del periodo Romano e Serenissimo. Siamo partiti a visitarla da un punto esterno al centro della città, ossia dalla località di Lamianà, dove si trova un’importante parte di resti della Necropoli Romana e del Santuario delle 5 Vergini. Per arrivarci bisogna seguire le indicazioni stradali per Kato Poros, parcheggiare l’auto ed inoltrarsi a piedi in un bellissimo sentiero lastricato. Mano a mano che si avanza, si iniziano a vedere le prime prove della presenza dei nostri antenati. Sulla parete rocciosa che costeggia uno dei due lati del sentiero si succedono, una dopo l’altra, le tombe scavate abilmente nella pietra. Sono di diverse misure e fattezze, ma tutte così incredibilmente definite da far venire un brivido per quanto si capisce nitidamente quale fosse stato il loro scopo in passato.

Proseguendo lungo il percorso, siamo arrivati ad una piccola e bianca chiesetta dedicata al sacrificio delle cosiddette 5 Vergini, avvenuto per mano dell’armata dell’imperatore Decio (249-251 d.C.), convinto e feroce persecutore dei Cristiani. Inoltrandoci ancora un po’ nella natura di questo luogo così intimo ed ameno, arriviamo ad una fontana con acqua sorgiva, circondata da altri resti di tombe Romane, il tutto sovrastato da uno spettacolare e mastodontico platano che vanta, udite udite, ben 2.000 anni di vita!

Dopo esserci goduti l’atmosfera bucolica di questo luogo magico, ci siamo diretti verso il centro della cittadella veneziana di Lappa. Un grande arco ti accoglie all’entrata del paese ed un percorso ben tracciato ti guida tra le vie e le ricchezze archeologiche di questo villaggio, che in epoca Romana si stima avesse intorno ai 10.000 abitanti, oltre ad un porto e un’imponente forza navale. In realtà, l’area archeologica è molto più vasta di quella che vediamo nella città stessa, in quanto si estende anche nei paesi vicini. Noi quel giorno ci siamo limitati a girare per il centro di Lappa, dove si può fare una piacevole passeggiata e incontrare pezzi di storia davvero interessanti. Bellissima la porta veneziana che un tempo introduceva all’interno della fortezza del signore feudale della Serenissima Repubblica Veneta, Francesco Da Molin, e sulla cui pietra si legge scolpito: “OMNIA MUNDI FUMUS ET UMBRA” (“Tutto al mondo è fumo ed ombra”). Impressionante poi come si sia conservato il grande mosaico, appartenente ad un antico bagno romano, che si trova oggi coperto da una tettoia accanto alla chiesa bizantina della Panagìa: si tratta di un capolavoro composto da 7000 tessere, raffiguranti disegni geometrici e piccoli pesci.

Per concludere la giornata ci siamo spinti in auto fino alla parte bassa del paese, per ammirare le famose cascate naturali di
Argiroùpoli che adornano le pareti rocciose e le caratteristiche taverne sottostanti le quali, durante la stagione turistica, offrono pesce d’acqua dolce ed altri piatti locali.

Anche per oggi la nostra gita fuori porta si è conclusa, ci auguriamo vi sia piaciuta… a presto!!

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Pezzi da museo… e non solo!

L’estate è decisamente esplosa, si sa, ma anche se i più, ormai, pensano solo al mare, alle spiagge e ai bagni di sole, noi ci teniamo ad accontentare i gusti proprio di tutti!

E’ per questo che oggi vogliamo raccontarvi di una giornata culturalmente molto interessante, ma anche sentimentalmente molto importante per noi due, perchè era il nostro 2° anniversario di nozze :-)!

museochania12La gita è partita al mattino, dal meraviglioso Museo Archeologico di Chania, che si trova nella centrale via Chalidon (ingresso € 3).

Solamente l’edificio veneziano all’interno del quale si sviluppa il museo, vale la visita! Anticamente, infatti, era la chiesa di San Francesco, risalente al XIV secolo; le alte navate a volta e l’aspetto gotico di questo spazio, rendono tutto il suo contenuto ancora più prezioso e allettante.

Il museo non è molto grande, quindi si può visitare in poco tempo ed ammirare accuratamente tutti i suoi pezzi che vanno dall’età minoica (circa 2000 a.C.) finomuseochania05 all’epoca romana. E’ incredibile poter vedere oggetti di uso comune che hanno anche la bellezza di 4000 anni e sono ancora così magicamente intatti, attuali, perfetti, colorati…così vivi!! La collezione è davvero ricca: grandi anfore, sculture, vasi, tavole di creta con museochania19antiche iscrizioni, ma anche bellissimi mosaici, sarcofaghi magistralmente dipinti e giochi per bambini. E ancora: una folta e ben catalogata raccolta di monete cretesi, di diverse epoche, aree geografiche, imperi, forme e dimensioni! E infine, ma non per ultimi, dei gioielli d’oro perfettamente conservati, con particolari davvero raffinati e tecnicamente curati per essere stati fatti interamente a mano migliaia di anni fa!

Insomma, c’è da perdere gli occhi lì dentro ragazzi!! Siamo sicuri che anche il più pigro o disinteressato dei viaggiatori, rimarrà davvero colpito e affascinato da questo posto, che sicuramente rientra nella nostra “top 10” delle cose che consigliamo di vedere a Chania!

DSCN2339Soddisfatti dalla nostra mattinata da archeologi, ma ancora affamati di antichità greche, dopo una sosta a casa per il pranzo abbiamo deciso di visitare un luogo molto conosciuto, appena fuori città: il Monastero di Chrysopigi.

Fino al 1976 accoglieva solo uomini; da quella data in poi è diventato un convento di suore. All’interno del monastero, fondato nell’ultimo Periodo Veneziano (fine del XVI secolo), si trova la chiesa dedicata alla Vergine Maria Zoodocho Pigi. Nei secoli, ha subito numerosi saccheggi e distruzioni DSCN2351da parte dei Turchi e dei Tedeschi; nel 1821, il giorno di Pasqua, i soldati turchi fecero irruzione qui e uccisero tutti i monaci. Girando a monasteri, effettivamente, ci stiamo rendendo conto che non hanno avuto vita facile questi poveretti: tra pirati e incursioni turche, hanno avuto il loro bel da fare!!

Nonostante però i trascorsi spesso burrascosi e violenti di questi luoghi, sapete qual è la cosa che più ci piace e ci attira di essi? Il senso di pace di cui si viene invasi appena varcate le loro mura. Dentro a questi posti, si ha l’impressione di essere catapultati all’improvviso in una dimensione spazio-temporale diversa, perchè non si sente e non si vede quello che c’è al di là delle mura. Ci si gode semplicemente il silenzio e si respira un’aria nuova, che ha un sapore un po’ mistico e un po’ bucolico…

Ok, ora torniamo alla realtà però! E soprattutto passiamo a raccontarvi della sera che sicuramente riaccenderà l’interesse anche nei pigri, perchè vogliamo consigliarvi un bel posticino per la cena! Si chiama Χρυσόστομος (si legge: Chrisòstomos) e si trova nella città vecchia di Chania, in via Defkaliana & Ikarou. A nostro parere, in quest’ambiente rustico ma raffinato, vale la pena cenare almeno una volta se si passano qui le vacanze. Il servizio è impeccabile, i piatti sono ben studiati, di ottima qualità e le materie prime sono locali e fresche. Nonostante questo ristorante si trovi ad un livello superiore rispetto alla media delle taverne greche, i prezzi sono sempre incredibilmente onesti per gli standard a cui siamo abituati in Italia. Quella sera, infatti, per una cena decisamente abbondante con vino, dolce e rakì (la loro grappa tipica) abbiamo speso 16€ a testa!

Con la pancia piena e soddisfatta, abbiamo concluso così in bellezza il nostro “giorno speciale”…

Speriamo vi sia piaciuto, a presto!

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Ulivo di Pano Vouves e Chiesa “La Rotonda”: a spasso tra storia e natura!

Sapete da cosa è coperto per un quarto il territorio cretese? Non riuscite proprio a immaginarlo???

Ve lo diciamo noi allora: dagli ulivi.

DSCN1684Questi magnifici alberi, che si possono definire dei “nonni del mondo vegetale” considerata l’età che possono raggiungere, regnano sovrani nelle colline e nelle pianure cretesi, offrendo ai viaggiatori panorami mozzafiato e agli isolani una fonte di sostentamento grazie al prezioso e ricercato succo dei loro frutti. Gli antichi Greci pensavano che l’olio d’oliva avesse proprietà benefiche per la salute dell’uomo e che fosse una medicina naturale contro molte malattie; ancora oggi, alcuni rappresentanti della medicina moderna raccomandano la sua assunzione per prevenire alcune malattie cardiache, tumori, diabete, impotenza, ecc. Non sappiamo se sia vero, in quanto noi abbiamo spesso sentito pareri contrari a questa teoria, ma in ogni caso, dobbiamo essere sinceri: a noi piace taaantooo!!

DSCN1646Ma perchè vi stiamo dicendo queste cose, che probabilmente già molti di voi sanno? Naturalmente per introdurvi all’ultima nostra esaltante esperienza, che ci ha portati a fare visita ad un vero e proprio avo di tutti gli ulivi del mondo: il millenario ulivo di Pano Vouves, villaggio di montagna che si trova a circa 30 minuti di auto da Chanià. Quest’albero è davvero un fenomeno della natura: si stima che l’arzillo nonnetto abbia suppergiù la bellezza di 3000 anni e che sia uno tra i 7 ulivi più antichi del mondo, se non il più antico addirittura! Il suo tronco cavo ha un diametro di 3,70 m, un perimetro di 8 m e una peculiare e bizzarra forma che sembra una vera e propria scultura, tanto da fargli DSCN1657meritare la classificazione di “monumento” da parte della SEDIK (Associazione dei Comuni delle Olive di Creta). Ammirando questo colosso è inevitabile chiedersi cosa deve aver visto ed ascoltato nei millenni attraverso i suoi rami e chissà quali antichi sovrani o prodi guerrieri possano
aver accarezzato la sua indistruttibile corteccia…la natura non smette mai di impressionarci e di farci viaggiare con la fantasia, non è vero???

DSCN1680Lasciamo Vouves alle nostre spalle e proseguiamo per le stradine dell’entroterra cretese, cosparse di fiori e, ovviamente, di centinaia e centinaia di ulivi, per raggiungere Episkopi, dove possiamo ammirare un’altra bellezza antica, ma questa volta realizzata da braccia umane: la Chiesa dell’Arcangelo Michele, detta “La Rotonda”. Per un attimo, quando leggiamo il cartello che indica la strada, ci viene un tuffo al cuore ripensando alla nostra Rotonda (la villa palladiana vicentina), ma torniamo subito al DSCN1668presente per ammirare qualcosa di molto diverso da essa: una bellissima chiesetta bizantina, che racchiude al suo interno un mosaico pavimentale e magnifici affreschi del XII secolo e antecedenti (CLICCA QUI per saperne di più su Creta bizantina).

Dopo qualche foto all’esterno e qualche altra “rubacchiata” dell’interno, grazie alle finestre molto basse, (*vedasi note a piè di pagina) decidiamo di avviarci verso Astrikas, un villaggio a circa 10 minuti da Episkopi, superato il quale troviamo la Gola di Delianà. Parcheggiamo l’auto in un bello spiazzo alberato e camminiamo per qualche minuto nella bocca della gola: l’inizio promette bene, sembra essere davvero DSCN1704un’interessante e suggestiva passeggiata da fare (2 ore circa tra andata e ritorno), ma non oggi, non siamo organizzati e poi…è ora di pranzo :-)!!

Ci dirigiamo quindi verso il mare e ci fermiamo in una taverna tipica a Kissamos-Kasteli, per assaporare pomodori e peperoni al forno ripieni di riso ed erbe, una fresca insalata greca ed un piatto di ottimo tzatziki, spendendo in tutto solo 12 €!!!

Dopo mezz’ora di auto siamo di nuovo a casa, soddisfatti della nostra gita fuori porta…insomma, vi piacciono i nostri tour per l’isola?

Se ne avete altri da proporci in zona che avete già provato o dove vorreste andassimo in avanscoperta, fatecelo sapere commentando di seguito l’articolo e sicuramente noi non ci tireremo indietro ;-)!

Alla prossima!

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Clicca sulla mappa per scoprire dove si trovano le mete di questo articolo

*NOTE:

I lavori di ristrutturazione e pulizia dei meravigliosi affreschi e mosaici all’interno della chiesa sono ultimati, quindi ora, in alcuni periodi dell’anno, è aperta al pubblico. Di seguito alcune foto:

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