Marathi e Loutraki: due piccole perle nell’Akrotiri orientale

Ancora una volta siamo qui a parlarvi dell’Akrotiri, ossia la penisola, aspra e solitaria, dove risiede l’aeroporto di Chanià. Come già accennato in passato, la prima volta che siamo venuti a Creta avevamo totalmente “snobbato” questa zona, all’apparenza cruda, brulla e poco interessante. Mano a mano che passa il tempo, invece, scopriamo sempre nuove chicche che ci mostrano in tutta la sua bellezza nascosta questa punta scoscesa di isola, un’area davvero magica…

In questo articolo vi parleremo di due spiaggette più che incantevoli, vicinissime a Chanià e situate nella costa sud-est della penisola dell’Akrotiri: Maràthi e Loutràki.

Trovandosi a pochi km l’una dall’altra, decidiamo di vederle entrambe in un’unica giornata. La mattina ci rilassiamo al sole nella placida Marathi, divisa in due baie sabbiose da un piccolo porticciolo. Come la maggior parte delle spiagge cretesi, anche questa ha una parte attrezzata e una libera, oltre a bar e taverne con vista mare. Essendo molto riparata, è l’ideale per chi non ama sottostare alle bizze del famoso Meltemi, il vento secco e fresco che viene dal nord e che a Creta soffia spesso d’estate (e fortuna che c’è!!). Qui l’acqua, di una trasparenza rara, è bassa per molti metri e, molto spesso, è un olio: ideale per fare lunghi bagni rilassanti, per far giocare i bambini e, perché no, fare un po’ di snorkeling… La vista poi di cui si gode dal bagnasciuga è così bella! Le aspre cime e le scogliere dell’Akrotiri si stagliano proprio lì davanti e ti fanno sentire completamente avvolto nell’abbraccio di mamma Natura.

La mattina scorre pigra e rilassante a Marathi e, dopo un veloce panino al sacco, decidiamo di spostarci nelle braccia della sorella minore, Loutraki. Il nome stesso, “Loutraki” (“piccolo bagno”), anticipa quello che troveremo. Un micro angolo di paradiso, racchiuso tra due promontori e costellato di pini marittimi i cui ampi rami offrono un po’ di riparo dalla calura. Anche qui il colore e la trasparenza delle acque fanno un certo effetto. Le sfumature di azzurro si alternano mano a mano che il mare diventa più profondo e camminando fino a diversi metri verso l’orizzonte, si riescono a vedere nitidamente sul fondo chiaro e sabbioso, dei piccoli paguri, tutti con conchiglie diverse, che corrono avanti e indietro freneticamente. La spiaggia vera e propria è totalmente libera. Per chi volesse lettino e ombrellone, comunque, sulla parte destra della stessa, c’è una zona erbosa attrezzata, condivisa da un hotel e da un bar. Quest’ultimo offre la possibilità a tutti i bagnanti di usare le sdraio, in cambio di una consumazione. Dopo diversi bagni, una birra Mithos ghiacciata e tanto tanto sole, ci avviamo verso casa e decidiamo di finire in bellezza questa giornata all’ordine del relax…

Ci avevano parlato di un posticino a Chanià dove si mangia pesce freschissimo in un ambiente informale… come potevamo non provarlo?? La taverna si trova in una delle vie principali del centro, Daskalogianni, nel quartiere di Splantzià, tanto amato dagli20150613_120015 abitanti di Chanià. Si chiama “To Maridaki ” e da oggi rientrerà tra i ristoranti da noi consigliati ai nostri ospiti! Il locale è accogliente, decorato in stile “marino” e con qualcosa che a noi piace tanto: la cucina a vista! Nonostante il pesce, paradossalmente, non sia la specialità di quest’isola, in quanto storicamente abitata da gran mangiatori di carne d’agnello e maiale, da “To Maridaki”, come in poche altre selezionate taverne della città, si trova sempre pesce fresco di giornata che viene cucinato magistralmente alla griglia, al vapore o fritto, a seconda dei gusti. La particolarità di questo posto è che il cameriere prima di consegnare il menu, porta il cliente a vedere la vetrina accanto alla cucina dove si può scegliere verdure cotte di ogni tipo, legumi, primi piatti IMG-20150613-WA0001cucinati in giornata dalle due sorridenti cuoche. Poi, e qui viene il bello, vieni portato davanti al banco frigo dove ti mostra i pesci pescati quel giorno perché tu possa scegliere quello che vuoi! Una volta scelto, lo pesa, ti mostra il prezzo e ti chiede se va bene. A quel punto non ti resta che decidere il tipo di cottura e gustartelo tutto! I prezzi sono decisamente onesti, come sempre qui a Creta. Un bel pesce fresco alla griglia con contorno di verdure, anch’esse grigliate, una porzione molto abbondante di polipo al vapore con sughetto di pomodoro speziato e verdure del posto, fagioli occhio nero con peperoni ed erbe cotte cretesi, mezzo litro di vino bianco, pane abbrustolito con olio d’oliva e origano: 37 € in due! E, naturalmente, gli immancabili dolce e rakì (grappa locale) offerti a fine cena dai ristoratori… fantastico! Che dire di più… ottimo finale per una splendida giornata!

Vi è venuta sì o no un po’ di acquolina in bocca?? Siamo solo a due ore di aereo dall’Italia, pensateci ;-)…

Festo: la Creta minoica più sconosciuta

Tutti conosciamo la storia e la leggenda del palazzo minoico di Cnosso, del Re Minosse e del Minotauro imprigionato nel labirinto. Per molte persone, noi compresi, questa è stata ed è una delle prime cose che si visita qui a Creta ed è giusto DSCN4408che sia così! Ma noi oggi vogliamo raccontarvi del “fratellino” del palazzo di Cnosso, il classico eterno secondo che nessuno ricorda o conosce, ma che una volta scoperto e conosciuto fa perdere la testa! Stiamo parlando del Palazzo di Festo, Φαιστός (Faistos) in greco.

 

Situato a 60 km a sud di Heraklion e a 140km da casa nostra, questo palazzo rappresentò la seconda città palaziale più importante della Creta minoica, governata, secondo la leggenda, da Radamante, fratello di Minosse e figlio di Zeus. La struttura del palazzo (quel che ne resta) è molto molto simile a quella di Cnosso, ma ciò che lo rendeDSCN4410 davvero unico ed imperdibile è la sua autenticità e la sua atmosfera avvolta dal mistero. Infatti, a differenza del fratello maggiore, Festo è stato portato alla luce senza subire alcun tipo di ricostruzione e in questo, dobbiamo dire con fierezza, la mano dei ragazzi della Scuola Italiana di Archeologia si vede ;-). Gli scavi, capeggiati dagli archeologi Luigi Pernier e Federico Halbherr, cominciarono nel giugno del 1900 e riportarono alla luce i resti di diversi palazzi che nei secoli sono stati protagonisti di quest’area. Il primo palazzo infatti risale al 2000 a.C.. A questo susseguirono due crolli e due ricostruzioni, a causa di terremoti ed altri cataclismi naturali. Dal 1450 a.C., per secoli, la città di Festo rappresentò il centro nevralgico della meridionale Piana di Messarà. L’ultimo palazzo resistette fino al II sec. a.C., quando la città venne sconfitta dalla romana Gortina.

Il fatto che sia meno conosciuto rispetto a Cnosso, non avvolto da leggende straordinarie e privo di ricostruzioni, da visitatori l’abbiamo visto come un gran pregio, DSCN4422in quanto stimola molto l’immaginazione e la fantasia, oltre a non essere mai troppo affollato di gente. Noi ci siamo davvero goduti molto l’atmosfera quasi magica in cui entri una volta “aperte le porte” del palazzo. Prendiamo, ad esempio, il Cortile Centrale, oggi uno spazio aperto, enorme e indefinito, allora il cuore pulsante della città e centro di ogni attività politica, religiosa, sociale ed economica. Quando ti trovi nel mezzo di questo cortile e attorno a te c’è solo un silenzio irreale e i pochi resti di un’epoca lontana e grandiosa, a quel punto è a dir poco stimolante immaginare che 4000 anni fa,DSCN4412 invece, quello stesso suolo brulicava di gente, spettacoli, voci, commercianti, cerimonie e che tutt’attorno esistessero colonnati, portici, balconi affollati di persone che guardavano lo svolgersi delle attività quotidiane. Proseguendo nella visita poi è divertente figurarsi il re e la regina che si lavano, si pettinano o litigano negli
Appartamenti Reali, o il pubblico che assiste a chissà quale spettacolo sui gradini di quello che dicono essere il primo Teatro mai costruito al mondo. Tutto ciò poi è DSCN4449incoraggiato dal paesaggio in cui è immerso: da un lato la sconfinata Piana di Messarà, con i suoi ulivi, fiori di ogni specie e campi coltivati, dall’altro l’imponente e ancora innevato Monte Psiloritis (o Monte Ida), il più alto di tutta Creta (2.456m).

Come se non bastasse già tutto questo a rendere questo posto speciale, anche qui troviamo una dose di leggenda , legata al famoso Disco di Festo, ritrovato dagli archeologi all’interno dei magazzini del palazzo e conservato ora nel Museo di Heraklion. Questo disco di terracotta, inciso fronte e retro con 241 timthumbsimboli a spirale simili a geroglifici, ancor oggi non è stato decifrato ed è avvolto in un’aura di mistero. Alcuni dicono che fosse legato a dei riti religiosi o magici, altri che addirittura sia un falso, fatto sta che un’interpretazione credibile e fondata non c’è ancora (CLICCA QUI per un approfondimento sull’antica civiltà cretese).

Oltre al palazzo, merita una visita veloce anche la selvaggia spiaggia di Kommos che dista da lì 15 minuti di macchina, dove sono presenti alcuni sparuti resti di quello che sembra essere stato uno degli antichi porti di Festo.

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A quel punto, noi ci siamo avviati verso casa e per pranzo (alle ore 15:30, come i veri cretesi!) ci siamo fermati in un caratteristico villaggio dell’entroterra, ai piedi delle montagne, chiamato Spili. Nel grazioso centro storico, circondata da maestosi platani, stretti viottoli e casette da fiaba, si erge la bellissima fontana veneziana, restaurata, con le 19 teste DSCN4473di leone che erogano un’acqua considerata da molti la più buona dell’isola (possiamo confermare!!). La taverna modesta e tranquilla dove ci siamo fermati si chiama Stratidakis: un bel terrazzo che dà sulla vallata, piatti semplici e molto gustosi, preparati e serviti dall’anziano proprietario dallo sguardo buono e malinconico. Approved 😎 !!

Anche oggi possiamo dire: “giornata top!”. Come sempre Creta non ci ha delusi…alla prossima!!

Lissos e Sougia: tra Antica Roma e baie da sogno

Eccoci qui, come promesso, anche se con qualche settimana di ritardo, per raccontarvi una stupenda escursione che abbiamo fatto a metà ottobre con i nostri amici. Laura e Carlo sono venuti a trovarci dal 12 al 19 ottobre ed hanno trovato una settimana a dir poco estiva! Per questo amiamo Creta così tanto: la bella stagione dura tantissimo e anche d’inverno le temperature minime non vanno mai sotto i 9-10°… capite perché l’abbiamo scelta come nostra nuova casa ;-)??!

Ma torniamo alla nostra giornata dedicata ancora una volta alla scoperta della seducente costa sud-ovest dell’isola. Siamo partiti in macchina per arrivare in circa 1 ora e 40 minuti alla spiaggia di Sougia, dove abbiamo parcheggiato e dove ci saremmo soffermati più a lungo alla fine della giornata.

DSCN3520Da qui è partita la nostra esaltante passeggiata lungo un affascinante e variegato tratto montagnoso del sempre mitico sentiero europeo E4, che è iniziato con la gola di Ai Kyrkos (CLICCA QUI per uno splendido racconto sul sentiero E4). 

Il percorso per arrivare ai meravigliosi resti archeologici di Lissòs e all’indimenticabile baietta di Ai Kyrkos ha richiesto una camminata di circa un’ora e mezza. Nonostante i 30° gradi della mattinata ed i tratti a volte impervi da attraversare, dobbiamo dire che è DSCN3534uno dei più bei tragitti che finora abbiamo attraversato qui a Creta. La sua bellezza sta nella varietà del paesaggio, che passa dal canalone tipico della gola, al sentierino impervio che passa tra pini e arbusti, a pianure con bassi cespugli che ricordano i paesaggi lunari. Ad un certo punto poi, si arriva sulla cima dell’altopiano e lì si apre una vista d’incanto su tutta la piana archeologica e sulla minuscola baia cristallina di Ai Kyrkos. In quel momento inevitabilmente ti chiedi: “Ma che posto pazzesco è questo??”.

DSCN3545Anche noi infatti siamo rimasti più di qualche minuto a goderci questo panorama surreale, per poi scendere uno stretto sentiero fatto di piccoli tornanti che ci avrebbe condotto alle meraviglie viste prima dall’alto. E così siamo giunti al sito romano di Lissòs, uno dei più importanti di tutta Creta. La parte più interessante e conosciuta di questo complesso archeologico è sicuramente ciò che resta del Tempio di Asclepio. Attorniato da una bassa costruzione, il pavimento centrale del tempio colpisce per lo splendido mosaico (presumibilmente del I sec. d.C.) raffigurante DSCN3565per lo più motivi geometrici ed una grossa quaglia. La cosa più incredibile di questo posto è che tu arrivi, dopo una lunga camminata, sei nel nulla più assoluto, circondato solo da pareti rocciose, carrubi, ulivi secolari e pecore; ad un certo punto ti trovi davanti quasi per caso, a cielo aperto, ad un capolavoro dell’uomo che ha più di 1000 anni e che ha resistito per tutto questo tempo alle intemperie, ai diversi popoli, agli animali, ai terremoti e a chissà cos’altro! Diteci voi se questo non è un miracolo! Ma non c’è solo quello: in tutta la piana c’è tanto altro di quest’antica città. Un’intera 20141015_124458necropoli, con decine di tombe ad arco posizionate sulla parete di una collina, sembra quasi volerci dire che la morte domina su tutto il resto e che solo l’assordante silenzio di questo posto sia davvero in grado di portarle il rispetto che merita. Per non parlare dei pezzi di colonna e capitelli sparsi per tutta l’area e sui quali inciampi facilmente!

A completare l’armonia di questo paesaggio, troviamo infine la cappella di Ai Kyrkos, a sinistra del tempio e l’incantevole chiesetta della Panagia (Vergine Maria), a pochiDSCN3602 metri a ovest dalla spiaggia. La particolarità di quest’ultima sta nel fatto che si trovano incastonati nelle sue mura, dei blocchi di marmo ricavati da un antico sarcofago, uno DSCN3628dei quali rappresenta una bellissima testa di Medusa rovesciata.

L’essere arrivati a vedere la chiesa della Panagia, vuol dire essere arrivati al mare… finalmente!! Il colore tendente allo smeraldo, i ciottoli chiari e levigati, la trasparenza DSCN3635irreale di queste acque che mai finiranno di meravigliarci… una degna conclusione di questa memorabile esperienza!

Siamo rimasti qualche ora a goderci il sole e il mare di questa baia, ogni tanto guardandoci alle spalle e ripercorrendo volentieri con la mente il percorso fatto (che visto da giù fa più paura di quello che è in realtà!).

Verso le 16:30 la barchetta ancorata a qualche metro dalla spiaggia ci ha riportati in 10 minuti al piccolo porto di Soùgia. Naturalmente non poteva mancare un ultimo bagno di congedo in questa ampia, attrezzata spiaggia dai DSCN3659ciottoli scuri, molto amata dai cretesi e davvero ideale per passare un’intera giornata di relax con famiglia e amici.

Per concludere, ci teniamo particolarmente a ringraziare Laura e Carlo che, oltre ad essere venuti a trovarci ben due volte quest’anno, hanno anche sempre accolto con entusiasmo le nostre proposte, dimostrando di essere il tipo di viaggiatori che noi stimiamo di più… grazie amici!

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Spina e Paleochora: giornata “mari e monti”

DSCN3400L’autunno cretese ci sta riservando un sacco di belle sorprese: giornate dalle temperature estive, cari amici in visita, nuovi posti da visitare ed ottime taverne da provare! E così ad ottobre stiamo collezionando giornate indimenticabili in giro per il nostro microcosmo! Oggi vogliamo raccontarvi di una gita originale che abbiamo fatto con Laura e Carlo, i nostri due amici che avevate già trovato in alcuni nostri articoli a maggio.

Grazie all’amicizia che abbiamo stretto in questi mesi con alcune famiglie del posto, abbiamo potuto trascorrere assieme a loro una mattinata da veri cretesi, sulle DSCN3409montagne dell’entroterra occidentale. Meta della gita: Spìna, un minuscolo villaggio che probabilmente non conta più di 10 anime. Scopo della gita: raccolta delle castagne!! Naturalmente, noi siamo stati invitati là da queste famiglie e quindi abbiamo potuto raccogliere le castagne dai terreni di loro proprietà. Questo per dire che sconsigliamo vivamente di avventurarsi da soli per lo stesso fine, in quanto potreste scontrarvi con l’ira di qualche proprietario di castagneti che non gradirebbe la vostra intrusione!!

Abbiamo lasciato l’auto al villaggio e da lì abbiamo proseguito a piedi su una strada DSCN3405sterrata per circa mezz’ora. Il paesaggio e l’atmosfera attorno a noi erano incredibili: il sole che si faceva largo tra i rami di castagni giganti e pini, l’aria frizzantina di montagna, rapaci di ogni specie che sorvolavano il cielo, profumi di sottobosco come non li sentivamo dall’epoca della nostra infanzia, quando le castagne andavamo a raccoglierle con i nostri genitori sui Colli Berici. Ed è stato proprio questo tuffo nel passato e nei valori più semplici e autentici spesso dimenticati, che ci ha fatto apprezzare ancora di più questa mattinata così diversa dalle nostre usuali. Certo, bisogna dire che anche la DSCN3427quantità immensa e le dimensioni spropositate dei polposi marroni che abbiamo trovato una volta arrivati in cima, hanno contribuito alla nostra gioia infantile! All’ombra di quegli enormi castagni, immersi nel silenzio della montagna, abbiamo così iniziato la nostra raccolta e ci siamo portati a casa un bel bottino da 6kg! La sera stessa un chilo è finito in forno e nelle nostre pance…che bontà infinita :-)!!!

Tornati alla macchina con 2 sacchetti belli pieni, abbiamo preso la strada in direzione20141014_120905 sud e per la precisione verso la conosciutissima città costiera di Paleòchora. Arrivati a destinazione verso mezzogiorno, sotto un sole d’ottobre che portava la colonnina di mercurio a 30°, abbiamo fatto due passi nel caratteristico centro cittadino ed una piacevole sosta al bar per una birra bella ghiacciata. Dopodiché siamo saliti sulla collina che si trova sulla punta della stretta penisoletta su cui si erge la città. Qui si trova la fortezza di Castel Selino, costruita a scopo difensivo dal duca di Creta intorno al 1280 e in seguito restaurata. Da questo punto, si gode di un meraviglioso panorama sul mar Libico, che bagna Paleochora sia ad est che ad ovest dei suoi confini cittadini.

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A quel punto era arrivata la tanto agognata ora di pranzo! Affamatissimi, abbiamo deciso di provare una tavernetta a pochi metri dalla spiaggia che si distingueva dalle altre poichè portava l’insegna: Ristorante “Il terzo occhio” – Cucina vegetariana. La DSCN3472nostra curiosità è stata ben ripagata, in quanto abbiamo mangiato davvero benissimo! Ci hanno proposto un bel mix di piatti e culture: dalla cucina greca rivisitata con qualche tocco personale dello chef a quella indiana con curry, riso basmati e verdure. Posto consigliatissimo!!!

Il pomeriggio ovviamente non potevamo che passarlo spaparanzati sulla lunga spiaggia sabbiosa di Paleochora, godendoci decine e decine di magnifici bagni! D’altronde, una delle cose che più ci entusiasma di Creta è l’estrema varietà del suo paesaggio. Nel giro di pochi chilometri infatti, ci si trova prima in montagna tra goleDSCN3475 imponenti e conifere, poi su vaste pianure cosparse di ulivi e vigneti, poi tra cespugli spinosi e pietre aguzze e subito dopo….al mare!!!! In un’intera giornata si può sempre facilmente unire un’escursione in montagna, una visita ad un sito archeologico e un rigenerante tuffo in mare…niente ti può dare più soddisfazione!!

Vi è piaciuta la nostra prima giornata “mari e monti” di ottobre? A breve ne seguiranno altre, sempre su questi schermi…continuate a seguirci ;-)!

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Gola di Samaria: il gigante cretese

Dopo avervi allietato l’estate con alcune tra le più belle spiagge dell’isola, oggi vi raccontiamo la nostra ultima straordinaria escursione, immersi nell’altra faccia di Creta: la montagna.

Avete mai sentito parlare delle Gole di Samarià? Probabilmente sì, visto che si tratta delDSCN2920 canyon più lungo di tutta Europa e di una delle più grandi meraviglie naturali di quest’area del mondo. Sabato scorso, quindi, assieme al nostro grande amico Fernando, che in questi giorni è venuto a trovarci con Elena e la loro bambina, Asia, ci siamo avventurati in quella che si è rivelata una delle esperienze più entusiasmanti della nostra vita!

DSCN2925Siamo partiti da Chanià con l’autobus delle 7:45 per Omalos, che in realtà prosegue fino a Xyloskalo, da dove parte a tutti gli effetti l’escursione. Dopo aver pagato l’ingresso di 5€ per il Parco Nazionale di Samaria (fondato dal 1962), armati di acqua, panini e tanta energia, siamo partiti! L’escursione in questa gola, infatti, non è proprio per tutti: lunga 16km, la sua traversata richiede circa 6 ore di cammino, considerando qualche pausa per bere, mangiare ed andare in bagno. Il percorso è quasi totalmente in discesa: si parte da circa 1200m di altezza (a Xyloskalo) e si arriva alla costa meridionale dell’isola, ad Agia Roumeli. Ogni 2-3km ci sono fonti d’acqua fresca, bagni e zone ristoro con tavoli e panchine dove potersi risposare o consumare il pranzo al sacco.

La nostra camminata è cominciata con un sentiero ripido e tracciato che ha messo da DSCN2926subito alla prova le nostre gambe. Circa un’ora, quindi, è servita per scendere giù fino al letto della gola, circondati da pini secolari e da panorami mozzafiato su tutta la vallata. Proseguendo, la strada si è rivelata più “fantasiosa”, poichè scavata sull’alveo di un fiume che d’inverno si riempie d’acqua. Pietre giganti, alberi con tronchi dalle strane forme, pareti rocciose più o meno levigate dal vento e piccoli corsi d’acqua da attraversare. Ma l’incontro più piacevole di quei primi chilometri è stato DSCN2969senza dubbio quello con uno degli abitanti di questa gola e di queste montagne: la mitica capra selvatica Kri-Kri, razza endemica di Creta. Gli esemplari che girano nella zona, probabilmente abituati al flusso di visitatori che la gola attira ogni giorno, si fanno avvicinare facilmente: sembrano proprio degli stambecchi in miniatura e i loro piccoli sono la cosa più tenera del mondo!

A circa metà strada siamo arrivati al vecchio villaggio di Samarià dove, fino all’apertura DSCN3007del parco nel ’62, vivevano i suoi abitanti. Incredibile pensare che lì potesse davvero viverci qualcuno! Approfittando della zona attrezzata di bagni e tavolini all’ombra, ci siamo mangiati un panino e abbiamo rilassato un po’ le stanche membra che, dopo circa 2 ore e mezza di camminata, cominciavano ad avere i primi cedimenti…

DSCN3054Temerari e decisi ad arrivare quanto prima al mare, siamo ripartiti dopo circa mezz’ora di sosta. Il paesaggio attorno a noi cambiava continuamente e questo ha reso la passeggiata varia ed emozionante. Camminando in mezzo a pareti di roccia alte centinaia di metri e ad alberi secolari che crescono incredibilmente in quella stessa pietra, ci sentivamo davvero tanto tanto piccoli. In quel luogo, in ogni istante qualcosa ci dimostrava e ricordava l’assoluta supremazia della Natura sull’uomo. Pensate che le DSCN3066Gole di Samarià, assieme al parco nazionale di Olimpo, sono le uniche aree protette della Grecia ad essere incluse nel MAB Network, ossia il programma “Man and Biosphere” dell’UNESCO. Sarà per questo che qui vivono in assoluta tranquillità quasi 500 specie di piante ed animali, di cui 70 circa endemiche di Creta.

DSCN3074Dopo quasi 5 ore di scarpinata, ecco che finalmente siamo giunti al punto più conosciuto di questa gola, le “Porte di Ferro” (Σιδερόπορτες). Questo passaggio è famoso per essere il più stretto di tutto il canyon. Infatti, dopo chilometri di spazi molto ampi (fino a 150m di larghezza), si trova questo pertugio largo solo 3 metri, i cui confini sono delimitati da due pareti rocciose alte 600 metri…da mozzare il fiato!

Dopo le porte, ormai il peggio era passato! Arrivati in fondo al percorso, ci siamo fermati ad un chiosco dove chiedono di esibire il biglietto d’entrata e ci siamo incamminati per l’ultimo assolatissimo tratto di selciato che ci separava dal mare. Dopo DSCN3121una ventina di minuti, ecco apparire all’orizzonte un miraggio, la nostra “oasi nel deserto”: il Mar Libico!! Nonostante l’infinita stanchezza e il dolore ai polpacci, abbiamo accelerato il passo e in quattro e quattr’otto eravamo immersi nelle freschissime e cristalline acque di Agia Roumeli, increduli di essere davvero arrivati alla fine! E in questo posto dalla bellezza irreale, con la sabbia vulcanica e i ciottoli neri come la pece, abbiamo passato due ore di puro e meritato relax.

DSCN3124Alle 17:30 abbiamo preso l’ultimo traghetto per Hora Sfakion, dove, alle 18:30 è partito l’ultimo autobus per Chania. Anche in quell’ora di traghetto, Creta ci ha offerto degli angoli di paradiso, con il suo mare di un blu mai visto e la maestosità dei Monti Bianchi (Λεφκά Όρι) che gli facevano da cornice.

Che dire di più di quest’esperienza…le foto parlano da sole, no?

A chiunque abbia un po’ di buona volontà, gambe buone e amore per la natura, questa è una giornata che straconsigliamo e che, senza dubbio, porterete dentro per sempre!

Ciao a tutti!

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A caccia di sale marino

Sapete cos’è che a nostro parere rende Kalamaki, la località dove si trovano molti degli alloggi che gestiamo, davvero speciale e adatto a tutti? L’ estrema vicinanza al mare naturalmente!

DSCN2828Questa mattina, armati di sacchetti ermetici, scarpette da scogli e materassino, siamo andati alla piccola spiaggia di Kalamaki. Ma il nostro obiettivo, questa volta, non era rimanere stesi al sole sul bagnasciuga, bensì eravamo in missione: procurarci un bel mucchietto di sale marino!

Dovete sapere che, da quando viviamo qui, noi non abbiamo più comprato un solo grammo di sale al supermercato perchè il mare generosamente lo dona a chiunque sia disposto a fare un po’ di fatica…e ne vale la pena, ve lo assicuriamo! Il sale marino grezzo è un’altra cosa rispetto a quello che ci vendono in negozio! Il sapore è 10 volte più intenso e, soprattutto, si tratta di un prodotto al 100% naturale! Si sa, il sale non fa bene alla salute, però è quasi impossibile riuscire a eliminarlo completamente dalla nostra cucina. A questo punto, quindi, noi pensiamo sia meglio limitare il danno, consumandolo nella sua forma più autentica, senza lavorazioni di nessun tipo.

Ma torniamo alla nostra missione…isolotto

Arrivati alla spiaggia, entriamo in acqua e attraversiamo circa 250m di mare
limpidissimo e liscio come l’olio per arrivare alla nostra meta: un isolotto composto solamente da grandi scogli che si staglia all’orizzonte davanti agli occhi dei bagnanti di Kalamaki. L’ora è perfetta: sono le 9:30 del mattino e siamo soli nella nostra Isola del tesoro!! Ci guardiamo indietro e vediamo in lontananza la nostra amata spiaggetta. Soddisfatti della nostra traversata, iniziamo ad esplorare l’area.

DSCN2781Dopo pochi passi, ci troviamo di fronte a tutto ciò che speravamo di trovare: una bella distesa di sale marino despositatosi, dopo l’andirivieni delle maree, in quelle che sembrano delle vaschette naturali scavate nella roccia! Senza perdere altro tempo ci mettiamo subito al lavoro e iniziamo a riempire le nostre saccocce. Una volta terminato, contenti del bottino recuperato, ci rendiamo conto che il sole picchia già fortissimo a quest’ora del giorno e così decidiamo di farci un tuffo in piscina…sì sì, avete letto bene: piscina! Pochi metri più in là, infatti, alla fine dell’isolotto, si nascondono due DSCN2790vere e proprie vasche naturali, formatesi tra i sassi, dall’acqua davvero invitante…e dunque un tuffo è d’obbligo! Restiamo qualche minuto in ammollo, circondati da piccoli pesci curiosi e dalle deboli onde del mare che si infrangono al di fuori, “a bordo piscina” ;-).

Che esperienza esaltante ragazzi! E dovreste poi provare questo sale sui cibi!

DSCN2819E’ semplice: una volta portato a casa, basta lasciarlo asciugare al sole per qualche giorno e togliere pazientemente i sassolini rimasti e altre eventuali impurità. Dopodichè non resta che mangiarlo: il condimento più ecologico e saporito del mondo!

Sappiamo che oggi non vi abbiamo portati in giro come facciamo di solito, ma ci auguriamo che abbiate potuto apprezzare assieme a noi un’esperienza interessante e diversa dal solito!

Buon appetito a tutti ;-)!

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Glika Nera, Loutro e Finikas: l’aspro e poetico Sud

Chi ci segue anche su Facebook ha già potuto vedere qualche foto di anticipazione a questo post perché sì, l’avrete capito, ci piace un sacco incuriosirvi e tenervi un po’ sulle spine!

Da molto pensavamo a questa gita e finalmente ci siamo decisi a farla! Dalla zona nord-ovest dove abitiamo, ci siamo avventurati nella costa opposta, a sud-ovest, dopo aver percorso per circa un’ora e mezza l’entroterra montagnoso, aspro e affascinante che si apre sotto Chanià.

Hòra Sfakìon (o Sfakià) è il villaggio che abbiamo raggiunto per primo ed è dove abbiamo lasciato per tutto il giorno l’ auto, poiché non ci sarebbe più servita…

Infatti, questa zona costiera di Creta vanta le spiagge tra le più selvagge, solitarie, difficili da raggiungere e dalla bellezza incontrastata ed incontaminata di tutta l’isola!

Prima di tutto abbiamo deciso di approdare a Glikà Nerà, meravigliosa e tanto decantata baia, raggiungibile solamente via mare o a piedi. Da Sfakià abbiamo preso dunque il battello delle 10:15 diretto a Loutrò, secondo le indicazioni del “barcarolo” stesso, un “aitante” greco DOC, con codino, barba nera come la pece e canotta troppo stretta per contenere le abitudini culinarie di un’evidente buona forchetta!

DSCN2491Sfortuna ha voluto che ci beccassimo un mare bello mosso quella mattina, tanto da rendere a dir poco umidi quei 10 minuti di traversata per arrivare a Glikà Nerà… beh, poco male, visto che di lì a poco avremmo comunque fatto il bagno, no??!

In ogni caso, avvicinarsi a quella meraviglia e godersi lo spettacolo che la Natura ci ha offerto, ha fatto dimenticare in un attimo la doccia salata di qualche secondo prima. Un’alta e maestosa parete rocciosa dei Lefkà Ori (Monti Bianchi) fa da sfondo ad una stretta lingua di ciottoli che si immerge in un’acquaDSCN2499 dalla trasparenza irreale e dagli splendenti blu e verde smeraldo!

Non abbiamo esitato un solo secondo e, dopo essere scesi sul minuscolo imbarcadero/tavernetta galleggiante, abbiamo steso i nostri asciugamani e ci siamo goduti un fantastico bagno! L’atmosfera era molto rilassante e le persone che giravano erano sicuramente originali e variegate. Abbiamo visto ragazzi con tende piantate sulla spiaggia e panni stesi al sole, escursionisti in costume che scendevano dalla montagna con pedule e zaini giganti e, DSCN2529naturalmente, non potevano mancare i nudisti! Troppo bello, davvero! Ci saremmo soffermati lì tutto il giorno solo per osservare la gente!

Ma torniamo a noi perchè non vi abbiamo ancora detto una cosa importante, ossia perché questo posto si chiama Glikà Nerà, che significa “acque dolci”. Ebbene, il nome è dovuto proprio alle freschissime acque dolci che, direttamente da una sorgente sotterranea, sgorgano tra i ciottoli della spiaggia per poi tuffarsi in mare! Passeggiando, infatti, si notano proprio queste pozze tra i sassi e nel mezzo si vede lo zampillo d’acqua, assolutamente potabile, che fuoriesce dal DSCN2522terreno. Per questo, infatti, è stata installata una doccia, funzionante con un pannello fotovoltaico, che dona il prezioso e dissetante liquido ai bagnanti che vogliono bere o semplicemente sciacquar via il sale marino dalla pelle.

Dopo un paio d’ore rilassanti ed un ultimo sguardo sognante a questo piccolo paradiso, abbiamo lasciato Glikà Nerà. Salendo sull’immancabile barca Delfini, abbiamo raggiunto in circa 10 minuti il villaggio di Loutrò.

DSCN2631Qual è il modo migliore per descrivervi la poesia e la magia che avvolgono questo porticciolo isolato dal mondo? Non è facile, davvero, perchè bisogna vederlo coi propri occhi per capire. Disposto su una baia a mezza luna, il villaggio è composto da non più di 20-30 strutture, divise tra case, vecchi edifici pubblici e piccoli hotel. Il colpo d’occhio è pazzesco perché si vedono tutte queste casette praticamente uguali, tutte bianche, dal tetto piano e con i balconi del color del mare! A cosa somiglia Loutrò? Ve lo diciamo noi: ad un presepe! Avete presente a Natale, quando allestite il paesino dietro la grotta delDSCN2562 Bambin Gesù?? Ecco, uguale!! Anche in questo caso c’è un motivo per il nome Loutrò, che significa “bagno”, e anche qui giocano un ruolo fondamentale le molte sorgenti ritrovate in quest’area, la cui acqua arrivava fino al vicino villaggio di Anopoli.

Dopo esserci goduti un pacifico pranzetto in una della tante taverne del lungomare (13 € in 2… non smetteremo mai di stupirci!), abbiamo voluto raggiungere un’ultima tappa: Fìnikas (o Finix, o Phoenix).

Questa volta, però, ci siamo detti :”Gambe in spalla e via, si va a piedi!”. Senza nascondere una certa emozione e un po’ di orgoglio, abbiamo così imboccato un tratto DSCN2577di E4, uno degli 11 sentieri tracciati che attraversano l’Europa (CLICCA QUI per uno splendido racconto sul sentiero cretese E4).  Tante volte ne avevamo sentito parlare, avevamo letto racconti a riguardo ed ancor oggi sogniamo di percorrere interamente la tratta cretese, 500 km da est a ovest (e prima o poi lo faremo!!). Per il momento, comunque, possiamo dire di averlo calpestato per qualche chilometro! Da Loutrò abbiamo superato la prima spiaggetta di Fìnikas (raggiunta in circa mezz’ora) e siamo arrivati fino alla seconda, impiegando altri 15 minuti circa: spiaggia molto aspra, con scogli e ciottoli, presenza di un piccolo hotel ed unDSCN2606 paio di taverne, ambientazione perfetta per chi ama un’atmosfera selvaggia e una solitudine completa (se non considerate le capre come una compagnia!!).

Tornando indietro, decisamente bisognosi di un bagno rigenerante, ci siamo fermati alla prima baietta: piccola, sassosa, molto carina, con un paio di hotel bianchi e blu che la incorniciano. Nonostante le acque davvero fredde, ci immergiamo per qualche minuto, per poi riprendere armi e bagagli e risalire la montagna. Passando nuovamente attraverso le sparute, ma suggestive rovine DSCN2582dell’antica città di Finikas, ci siamo incamminati con calma verso Loutrò. In prossimità del paese, ci siamo goduti un’ultima volta la sua vista dall’alto ed abbiamo fatto un pieno di bellezza, prima di prendere il battello che ci ha riportati ad Hora Sfakion e quindi alla nostra auto.

Ah, che spettacolo questo Sud ragazzi!

Speriamo di non avervi stancati troppo con questo racconto così lungo… ma speriamo anche di avervi trasmesso almeno un pizzico di quest’incanto e di aver portato nelle vostre case e nei vostri uffici un po’ di sole cretese!

A presto!

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Stavros e Kalathas: le spiagge dell’Akrotiri

Non è la prima volta che parliamo nel nostro blog della penisola dell’Akrotiri. Ad esempio, quando siamo stati alla spiaggia di Seitan Limani o “Porto del diavolo”, la bellissima insenatura a zig zag…ve la ricordate? Oppure durante la nostra gita ai tre splendidi monasteri di Agia Triada, Gouverneto e Katholikò. Insomma, dobbiamo ammetterlo: quella che credevamo fosse una zona importante solo perché ospita l’aeroporto di Chania, si sta rivelando una fonte inesauribile di bellissime sorprese!

Un paio di giorni fa, infatti, abbiamo esplorato un altro paio di baie deliziose che questo aspro spuntone cretese ci offre: le spiagge di Kalathàs e Stavròs.

Partiamo da Kalathàs: si raggiunge comodamente in macchina, in circa 25 minuti da Chanià. Arenile dorato, acque cristalline e dalle fantastiche gradazioni d’azzurro, spiaggia equamente suddivisa tra parte attrezzata e libera…un posto incantevole, senza dubbi! DSCN2380Per essere precisi, sono due le spiagge: una molto piccola e l’altra più ampia dove si trovano anche un paio di bar e gli ombrelloni. Le acque di Kalathàs sono basse e con qualche bracciata, volendo, si può raggiungere anche il piccolo isolotto che emerge proprio di fronte. Il nostro lunedì mattina, quindi, l’abbiamo passato in tranquillità in quest’angolo di Akrotiri…un inizio di settimana giusto un po’ diverso rispetto a quelli che trascorrevamo a Vicenza ;-)!

Verso l’ora di pranzo, siamo saliti in auto e ci siamo diretti verso nord, in direzione Stavròs. La strada è breve, circa 10 minuti, e completamente immersa tra gli ulivi e le DSCN2401caratteristiche viti nane tipiche di Creta. Sapevamo che anche qui, ancora più
distintamente di Kalathas, ci sono due spiagge, entrambe molto belle. Vista la giornata piuttosto calda, abbiamo scelto di passare il pomeriggio in quella che ci hanno detto essere, tra le due, la più esposta ai venti e anche la meno affollata. Inoltre, avevamo letto di una taverna un po’ “alternativa” che si trova proprio in questa baia e così abbiamo deciso di provarla per pranzo.

L’insegna del ristorante dice: “Ηλιοβασὶλεμα – Sunset: cucina greca, francese e araba”. Come si fa a non essere incuriositi?? Impazienti di provare questo posto quindi,
DSCN2405arriviamo, parcheggiamo e, prima di tutto, ci godiamo il panorama di questa perla che è Stavros. Pochissime persone, pace assoluta, sabbia chiara e grossolana che diventa pietra una volta entrata nel bagnasciuga, ambiente selvaggio, mare turchese e accarezzato costantemente dalla brezza…una meraviglia!

Al centro di questa spiaggia, si trova appunto la taverna Sunset, una capanna di legno col tetto coperto di foglie di palma e, udite udite, la cucina attrezzata all’interno di una vecchia e stupenda roulotte! Oh, andiamo pazzi per queste cose!! L’atmosfera del posto è decisamente hippie, come la sua eclettica proprietaria, Malika, una signora francese dai capelli ricci e i piedi sempre nudi! Il posto ci piace tantissimo, così ci sediamo e chiediamo di poter ordinare. A quel punto Malika ci porta il menu, uno dei pezzi forti di DSCN2402questo posto: due lavagnette di legno rettangolari scritte a mano col gessetto, unite tra loro da due cerniere! In questo modo hanno creato un menu originale, ecologico e aggiornabile in ogni momento…chapeau ragazzi!! Anche il suo contenuto non ha deluso le aspettative: assieme ai classici greci e cretesi come dakos (ciambelline di orzo con pomodoro fresco, feta, cipolla e origano), melanzane al forno e pesce fresco, il menu quel giorno offriva un delizioso hummus (salsa mediorientale a base di ceci, pasta di sesamo e aglio), cous cous con le verdure e riso orientale…un bel mix da leccarsi i baffi insomma!!

Dopo il piacevole pranzetto consumato qui, abbiamo passato il pomeriggio a rilassarci nella spiaggia di Stavròs, godendoci il caldo sole di luglio e le freschissime acque trasparenti di quest’aspra e silenziosa baia rocciosa…che sogno!

Anche questa giornata è andata, lasciandoci dei dolci ricordi… E voi lasciateci invece il vostro commento se vi è piaciuto il nostro lunedì nell’Akrotiri!

A presto!

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Pezzi da museo… e non solo!

L’estate è decisamente esplosa, si sa, ma anche se i più, ormai, pensano solo al mare, alle spiagge e ai bagni di sole, noi ci teniamo ad accontentare i gusti proprio di tutti!

E’ per questo che oggi vogliamo raccontarvi di una giornata culturalmente molto interessante, ma anche sentimentalmente molto importante per noi due, perchè era il nostro 2° anniversario di nozze :-)!

museochania12La gita è partita al mattino, dal meraviglioso Museo Archeologico di Chania, che si trova nella centrale via Chalidon (ingresso € 3).

Solamente l’edificio veneziano all’interno del quale si sviluppa il museo, vale la visita! Anticamente, infatti, era la chiesa di San Francesco, risalente al XIV secolo; le alte navate a volta e l’aspetto gotico di questo spazio, rendono tutto il suo contenuto ancora più prezioso e allettante.

Il museo non è molto grande, quindi si può visitare in poco tempo ed ammirare accuratamente tutti i suoi pezzi che vanno dall’età minoica (circa 2000 a.C.) finomuseochania05 all’epoca romana. E’ incredibile poter vedere oggetti di uso comune che hanno anche la bellezza di 4000 anni e sono ancora così magicamente intatti, attuali, perfetti, colorati…così vivi!! La collezione è davvero ricca: grandi anfore, sculture, vasi, tavole di creta con museochania19antiche iscrizioni, ma anche bellissimi mosaici, sarcofaghi magistralmente dipinti e giochi per bambini. E ancora: una folta e ben catalogata raccolta di monete cretesi, di diverse epoche, aree geografiche, imperi, forme e dimensioni! E infine, ma non per ultimi, dei gioielli d’oro perfettamente conservati, con particolari davvero raffinati e tecnicamente curati per essere stati fatti interamente a mano migliaia di anni fa!

Insomma, c’è da perdere gli occhi lì dentro ragazzi!! Siamo sicuri che anche il più pigro o disinteressato dei viaggiatori, rimarrà davvero colpito e affascinato da questo posto, che sicuramente rientra nella nostra “top 10” delle cose che consigliamo di vedere a Chania!

DSCN2339Soddisfatti dalla nostra mattinata da archeologi, ma ancora affamati di antichità greche, dopo una sosta a casa per il pranzo abbiamo deciso di visitare un luogo molto conosciuto, appena fuori città: il Monastero di Chrysopigi.

Fino al 1976 accoglieva solo uomini; da quella data in poi è diventato un convento di suore. All’interno del monastero, fondato nell’ultimo Periodo Veneziano (fine del XVI secolo), si trova la chiesa dedicata alla Vergine Maria Zoodocho Pigi. Nei secoli, ha subito numerosi saccheggi e distruzioni DSCN2351da parte dei Turchi e dei Tedeschi; nel 1821, il giorno di Pasqua, i soldati turchi fecero irruzione qui e uccisero tutti i monaci. Girando a monasteri, effettivamente, ci stiamo rendendo conto che non hanno avuto vita facile questi poveretti: tra pirati e incursioni turche, hanno avuto il loro bel da fare!!

Nonostante però i trascorsi spesso burrascosi e violenti di questi luoghi, sapete qual è la cosa che più ci piace e ci attira di essi? Il senso di pace di cui si viene invasi appena varcate le loro mura. Dentro a questi posti, si ha l’impressione di essere catapultati all’improvviso in una dimensione spazio-temporale diversa, perchè non si sente e non si vede quello che c’è al di là delle mura. Ci si gode semplicemente il silenzio e si respira un’aria nuova, che ha un sapore un po’ mistico e un po’ bucolico…

Ok, ora torniamo alla realtà però! E soprattutto passiamo a raccontarvi della sera che sicuramente riaccenderà l’interesse anche nei pigri, perchè vogliamo consigliarvi un bel posticino per la cena! Si chiama Χρυσόστομος (si legge: Chrisòstomos) e si trova nella città vecchia di Chania, in via Defkaliana & Ikarou. A nostro parere, in quest’ambiente rustico ma raffinato, vale la pena cenare almeno una volta se si passano qui le vacanze. Il servizio è impeccabile, i piatti sono ben studiati, di ottima qualità e le materie prime sono locali e fresche. Nonostante questo ristorante si trovi ad un livello superiore rispetto alla media delle taverne greche, i prezzi sono sempre incredibilmente onesti per gli standard a cui siamo abituati in Italia. Quella sera, infatti, per una cena decisamente abbondante con vino, dolce e rakì (la loro grappa tipica) abbiamo speso 16€ a testa!

Con la pancia piena e soddisfatta, abbiamo concluso così in bellezza il nostro “giorno speciale”…

Speriamo vi sia piaciuto, a presto!

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Falasarna e le sue meraviglie…

A circa 50km da Chanià, la variegata costa occidentale dell’isola ci offre un’altra meravigliosa zona, quella di Falasarna (o Falassarna), con le sue spiagge dai colori intensi ed i resti archeologici della sua antica città.

DSCN2264La nostra prima meta di questa gita fuori porta è stata proprio l’Antica Falassarna, le cui affascinanti rovine si trovano all’estremità settentrionale della spiaggia.

Fu una delle principali città cretesi durante l’epoca ellenistica e raggiunse il suo massimo splendore tra la metà del IV secolo a.C. e il 67 a.C., anno in cui i Romani decisero di distruggerla e di sigillare la sua porta in quanto era diventata un rifugio per i pirati.

Ciò che la rese famosa fu il suo porto naturale, l’unico in tutta la costa occidentale di Creta. Nel periodo ellenistico infatti, questa città, che prese il nome dall’omonima ninfa locale, era una delle più importanti fortezze navali dell’isola.

DSCN2268I resti meglio conservati sono sicuramente: la torre del porto, a base circolare (IV sec. a.C.). E’ l’unica visibile delle 4 originarie ed è divisa internamente da due muri a forma di croce; le piccole cisterne, dapprima usate nelle terme pubbliche e poi nelle botteghe artigiane per lavare la creta; il molo, dove si vedono ancora perfettamente i fori nelle pietre su cui venivano legate le navi che attraccavano; le mura di fortificazione ed un trono DSCN2272scolpito nella roccia, probabilmente dedicato al dio del mare, Poseidone.

Il sito non è molto vasto, lo si gira a piedi in poco tempo e nonostante il caldo, questa zona è sempre molto ventilata, quindi anche noi siamo riusciti a goderci appieno il tour tra queste antiche rovine. Ci divertiamo sempre in questi casi ad immaginarci come poteva essere la vita qui a quei tempi o a cercare di capire come degli esseri umani vissuti secoli fa potessero concepire certi particolari architettonici, ai nostri occhi così moderni! Non si può negare che gli antichi romani e greci sapessero il fatto loro!

DSCN2269Anche questo, quindi, è un luogo che noi consigliamo vivamente di visitare, soprattutto per chi alloggerà nei dintorni di Chania, in quanto è davvero vicino e comodo da raggiungere. Inoltre, l’ingresso costa solamente 2€! Lo trovate generalmente aperto dal martedì al venerdì, dalle 9:00 alle 15:00 (i giorni e gli orari di visita sono spesso soggetti a cambiamenti).

A questo punto, dopo aver fatto scorta di cultura, non potevamo non dedicarci ad una delle nostre attività preferite, ossia crogiolarci al sole in una delle splendide spiagge dalla sabbia chiara e grossolana che Falasarna offre. Questa ventosa e bellissima baia in passato è stata premiata come la migliore di Creta e come una delle 10 spiagge più belle d’Europa. Si estende su un’area abbastanza vasta che comprende 5 spiagge, una a fianco dell’altra. La principale si chiama Pacheia Ammos ed è lunga circa 1km.

DSCN2285I colori esotici del mare in questa zona protetta fanno davvero innamorare! Sì, è vero, si può pensare che lo stiamo dicendo di tutte le spiagge dove siamo stati finora, ma è la pura verità! Qui a Creta c’è veramente l’imbarazzo della scelta in quanto a meraviglie! In più, per chi ama le feste in spiaggia, ci hanno detto che a Falasarna ne organizzano molte d’estate, per la precisione una ogni primo sabato del mese…

…tappa obbligata anche per noi quindi!!!

Alla prossima!

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