Elafonisi e Seitan Limani: un tuffo nell’estate cretese

Il nostro viaggio alla scoperta delle spiagge più belle di Creta è appena iniziato…

Dopo avervi mostrato Balos, aggiungiamo nuove meraviglie alla “lista dei sogni”, a cominciare da quella che occupa la foto copertina di questo articolo: la spiaggia di Seitan Limani (o Limania), situata a nord-est di Chania, nella penisola di Akrotiri.

DSCN2035Sempre con Laura e Carlo, siamo partiti al mattino in macchina e dopo circa mezz’ora di strada, abbiamo parcheggiato per proseguire per altri 10 minuti a piedi. Diciamo che gli ultimi minuti di strada in macchina e la parte a piedi bastano a far capire come mai hanno dato questo nome alla spiaggia che, tradotto in italiano, significa “Porto del Diavolo”. La discesa in auto, infatti, è molto ripida, ma asfaltata e molto panoramica. LaDSCN2031 parte a piedi è breve, ma intensa ed avventurosa perché scavata sulle aspre rocce caratteristiche di questa zona… consigliamo delle buone scarpe da ginnastica ;-)!

Lo spettacolo che si vede avvicinandosi alla spiaggia è di una bellezza rara, poiché l’insieme di vari aspetti rende, a nostro parere, questa piccola insenatura naturale una perla unica. La sua particolare forma a zig-zag, il turchese intenso che contrasta con le DSCN2018chiare ed irte rocce delle pareti montagnose che la abbracciano, il luogo remoto in cui si trova… tutto ha contribuito a farci pensare che Seitan Limania sia la spiaggia numero 1 a Creta a livello di originalità, almeno tra quelle che abbiamo visitato fino ad oggi.

Ma lasciamo questo piccolo paradiso per parlare di un’altra meraviglia da noi già visitata nel 2013 e che però rivedremmo volentieri altre 100 volte: la spiaggia di Elafonisi (o Elafonissi), situata nella costa sud-ovest di Creta, a circa 1 ora e 30 minuti di auto da Chanià. Approfittando dell’arrivo anche di Giovanna, Laura eDSCN2153d Anna, nostre grandissime amiche che hanno passato il week-end scorso qui con noi, abbiamo noleggiato un’auto da 7 posti e siamo partiti per questa rinomatissima spiaggia, considerata “i Caraibi cretesi”. Oltre che per l’acqua cristallina che rimane bassissima per decine di metri, Elafonisi è famosa per la sua particolare sabbia rosa che si mescola al candido e morbido arenile del bagnasciuga, creando un effetto cromatico davvero unico.

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Dopo una giornata di puro relax distesi al sole, sulla strada di ritorno abbiamo deciso di far tappa al vicino Monastero dello Scalino D’oro, in greco Moni Chryssoskalitissa, costruito intorno al 1500 su un alto promontorio che domina sul mare e da cui si gode di una vista davvero straordinaria (CLICCA QUI per leggere un’avventura nel cuore di Creta che si conclude a questo monastero).

DSCN2177Attorno a questo monastero girano diverse storie, credenze e leggende. La più suggestiva è quella secondo la quale uno dei 98 scalini che portano su al monastero sia d’oro, ma che solo i puri di spirito lo riescano a vedere come tale. Altri pensano invece che si chiami così perché, durante l’occupazione turca, per evitare il saccheggio i monaci avessero nascosto i beni preziosi del monastero sotto ad uno degli scalini. Un’ulteriore versione dice che questo unico scalino fosse stato davvero costruito in oro e poi ceduto dai monaci ai turchi come pagamento delle tasse al sultano.

Si narra poi di un miracolo della Vergine Maria, la cui icona si trova salendo le scale in una cavità della roccia. Secondo tale credenza, dopo il massacro dei Cristiani nellaDSCN2179 Pasqua del 1824, un gruppetto di soldati turchi arrivarono al monastero (al tempo rimasto deserto) per distruggerlo, ma salendo la scalinata furono aggrediti da uno sciame d’api annidate tra le rocce… Il monastero fu così salvato!

Insomma, non importa quale sia la vera storia: la visita a Chryssoskalitissa merita e per chi è sulla strada per/da Elafonisi è sicuramente una tappa che consigliamo (il costo per l’ingresso alla struttura è di soli 2 €).

…Peccato solo non aver visto lo scalino d’oro 😉

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Balos: benvenuti allo spettacolo…della Natura!

DSCN1922Chi ci segue anche su Facebook, avrà visto che in questi giorni abbiamo la fortuna di avere qui con noi due nostri carissimi amici di Vicenza, Laura e Carlo, che hanno deciso di passare le loro vacanze qui a Creta.

Da buoni “padroni di casa”, quindi, non potevamo non far loro vedere le bellezze dell’isola e così ieri abbiamo deciso di portarli a vedere la nostra spiaggia preferita, Balos.

Devo dire che, nonostante ci fossimo già stati, ogni volta che ci troviamo davanti a questo spettacolo della natura, è difficile non emozionarsi. Tra l’altro, ci siamo resi conto che, rivedendola dopo un anno, le foto non le rendono giustizia, perché la sua bellezza è talmente impeccabile che, per forza di cose, l’obiettivo della macchina fotografica le toglie un po’ di questa perfezione e anche un po’ d’anima… L’unica soluzione è venire qui a vederla dal vivo, non credete ;-)??!

Imboccando da Chanià la National Road in direzione ovest, dopo circa 40 minuti di auto si arriva all’ingresso di quest’area protetta, dove esce una signora da una casupola per chiedere 1€ a persona di tassa ambientale richiesta dal comune di Kissamos per la pulizia e la tutela della penisola di Gramvousa, area naturale dal valore e dalla bellezza inestimabili, di cui la spiaggia di Balos fa parte. Questo paesaggio unico ospita circa 400 specie di piante ed oltre 100 specie di uccelli, nonché animali adorabili come la foca mediterranea (che nasce qui) e la tartaruga Caretta Caretta, che viene spesso a far visita a queste sponde.

DSCN1984Dopo il primo stop, quindi, si inizia a salire una panoramica strada sterrata, che dopo circa mezz’ora termina con un parcheggio. Lasciamo la nostra auto e ci prepariamo alla passeggiata di circa 40 minuti che ci conduce alla nostra meta, Balos.

Questo sentiero parte abbastanza pianeggiante tra le montagne e i cespugli di macchia mediterranea, per poi trasformarsi in un’irta scalinata che scende fino alla spiaggia. La cosa bella è che, per i primi 10 minuti di cammino, non ci si rende bene conto di dove porti il sentiero, perchè attorno si vedono solo rocce e arbusti. Ad un certo punto, però, quando meno te lo aspetti, ti siDSCN1935 apre davanti agli occhi il paradiso: la laguna di Balos in tutta la sua meraviglia e in tutti i suoi innumerevoli azzurri… Niente, ma proprio niente, da invidiare a tante spiagge caraibiche!!!

Arriviamo giù alla spiaggia, che per nostra fortuna alle 10 del mattino è ancora praticamente deserta. Ci prendiamo quattro lettini e 2 ombrelloni e ci godiamo per tutto il giorno il tepore già estivo del sole cretese di fine maggio, che, senza rendercene conto, grazie alla costante brezza che tira in quella zona, alla sera lo avremmo ritrovato tutto sulla nostra pelle :-D!

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Sulla spiaggia è presente solo un bar che vende panini, bibite, caffè e gelati.

Naturalmente, come avrete già immaginato, al ritorno, l’irta scalinata che al mattino avevamo fatto in discesa, alla sera ci aspettava in salita e lì il fiato è stato un po’ messo alla prova! Ma ragazzi… dire che ne è valsa la pena 1000 miliardi di volte è dir poco, davvero! E poi è un ottimo modo per smaltire quello che si è mangiato a pranzo ;-)!

In ogni caso, visto che ci teniamo ad essere generosi di informazioni, i più pigri sappiano che Balos si può raggiungere anche con una delle numerose crociere che partono dal porto di Kissamos (a circa 30 minuti a ovest da Chanià) al mattino e tornano nel tardo pomeriggio, al costo totale di circa 25 euro. A nostro parere queste crociere hanno dei pro e dei contro e ora vi spieghiamo perché.

L’aspetto negativo è che, arrivando via mare alla spiaggia di Balos, ci si perde il panorama mozzafiato di tutta la laguna (vedasi foto copertina del nostro blog!!!) di cui si gode scendendo a piedi per il caratteristico sentiero che anche noi abbiamo percorso ieri. L’aspetto positivo, invece, è che molte di queste crociere fermano anche all’isolotto di Gramvousa, a destra della spiaggia di Balos, molto interessante per vari aspetti. Prima di tutto per le credenze che girano attorno ad DSCN1924esso, visto che, secondo alcuni, Eolia (Gramvousa), casa di re Eolo, dio dell’Olimpo, sarebbe stata l’isola dove si sarebbe fermato Ulisse per un mese prima di tornare ad Itaca. L’altro aspetto sicuramente più importante è quello storico, considerata la presenza di un’inespugnabile fortezza veneziana del ‘500, costruita a difesa dei turchi, dalla quale, dicono, si goda di una vista molto molto bella. E poi, naturalmente, per le leggende dei pirati (che sono sempre le nostre preferite!). Infatti, dopo che Gramvousa venne liberata per prima dagli Ottomani, migliaia di abitanti di Creta e di rivoluzionari si stabilirono su questo pezzetto di terra in mezzo al mare. A causa delle condizioni critiche del momento, ben presto l’isola divenne una vera e propria roccaforte di pirati che saccheggiavano qualsiasi imbarcazione passasse lì davanti. La leggenda narra che in una delle decine di grotte sparse per l’isola sia nascosto uno dei loro tesori… adoriamo queste storie!!

Concludendo dunque: sarà che abbiamo un debole per questo posto magico, sarà che ci siamo tornati a distanza di un anno o che, semplicemente, quando si viaggia con gli amici più cari tutto è più bello, la giornata di ieri ci rimarrà nel cuore per molto, molto tempo!

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Un sabato da Χανιὼτες…

…”E cioè??” – molti si staranno chiedendo῎…

…Ebbene, i Χανιὼτες (pronuncia: Chaniòtes) sono gli abitanti di Chania e noi sabato scorso ci siamo mimetizzati tra loro alla perfezione ;-)!

20140517_125749Siamo partiti da casa al mattino, scoprendo a nostre spese (in quanto abbiamo speso il doppio del tempo che di solito serve per trovare parcheggio in centro!) che al sabato, vicino alla zona di Koum Kapi, si svolge il mercato ortofrutticolo: ogni ben di Dio, proveniente da questa fertile terra baciata dal sole quasi 300 giorni l’anno, era esposto su decine di bancarelle lungo i lati di via Minoos. Non sapevamo più dove girarci perché i20140517_125303 colori dei peperoni, dei pomodori, di fragole e ciliegie e i profumi di aneto, menta e origano di montagna facevano impazzire i nostri sensi! Tutta merce freschissima e a prezzi davvero ridicoli, un paradiso per chi, come noi, praticamente vive di frutta e verdura!

Dopo 2-3 “vasche” su e giù per il mercato e qualche doveroso acquisto, quindi, ci siamo avviati a piedi verso il luogo prescelto per il pranzo, ossia una taverna a noi molto cara, DSCN9532dove questi prodotti della terra cretese vengono ogni giorno valorizzati al massimo e dove l’amore per la cucina è l’ingrediente principale di tutti i piatti di Stelios, il proprietario. Parliamo di “To Stachi”- Bio Slow Food, in via Defkaliona, dietro gli arsenali veneziani. Che dire di questo posto?? Noi ormai ci siamo legati in maniera indissolubile a Stelios ed alla sua famiglia, nonché ai suoi originalissimi e squisiti piatti DSCN1901vegetariani e vegani. E’ impossibile non amare l’atmosfera, semplice e casalinga, le pietanze, tutte gustosissime, biologiche e realizzate con erbe, verdure e prodotti del territorio di Chania e, naturalmente, Stelios, la classica persona che dopo 2 minuti che la conosci, ti sembra che sia uno di famiglia, un uomo di sani principi, generoso, ospitale. La prima volta che siamo stati da lui, a giugno DSCN1898dello scorso anno, gli abbiamo chiesto: “Come fai a rendere i tuoi piatti così gustosi e unici?” e lui ci ha risposto:
“Il vero segreto è l’amore: più amore ci metti nel preparare un piatto, più questo verrà speciale”…e lui deve mettercene proprio tanto di amore!! Tra pane e boureki appena sfornati, patate con carciofi e aneto, e, DSCN1900naturalmente, il nostro piatto preferito, le melanzane al forno con olio, aglio, pinoli, uva sultanina e prezzemolo, ci siamo sfamati ben bene e siamo ripartiti, questa volta verso un posto caro a tutti i cretesi.

Con l’auto, dal centro della città, ci si impiega circa 10 minuti e si deve salire fino in cima alla collina: qui si trova il sacrario di Eleftherios Venizelos e figlio.

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Qualcuno di voi ha mai sentito questo nome? In Grecia, ma soprattutto a Creta, la sua terra natale, Venizelos è decisamente un intoccabile! 7 volte primo ministro greco, Eleftherios Venizelos combattè ardentemente per l’indipendenza di Creta dai Turchi e per l’unione politica dell’isola al resto della Grecia. A Chania, ancor oggi, il suo nome è motivo di rispetto e vanto, in quanto proprio qui il carismatico statista nacque e visse per varie decadi nell’arco della sua vita. DSCN1850Mentre in città si possono visitare la sua casa natale/museo e la sua dimora successiva, sulla collina dove eravamo sabato scorso, si trovano le  tombe dell’illustre rivoluzionario e di suo figlio Sofocle. Dal piazzale si gode, inoltre, di una delle più indimenticabili e toccanti viste di Chania. Attorno alle due lapidi si estende un bel giardino, con la chiesetta del ProfetaDSCN1857 Elia e la statua di Spiros Kayales, ossia quello che si può definire “un greco tutto d’un pezzo”. Infatti, quando nel 1897, in piena rivoluzione cretese, i bombardamenti da parte delle flotte europee “colpirono ed affondarono” l’asta della bandiera greca che qui sventolava, il rivoluzionario Kayales innalzò nuovamente la stoffa bianco-azzurra, usando il suo corpo come portabandiera, nel bel mezzo di un vero e proprio inferno di fuoco! L’ammiraglio italiano Canevaro, meravigliato da questo impavido e patriottico gesto, ordinò ai suoi uomini di abbassare i cannoni e cessare il fuoco.

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Dopo tante storie di guerre e di eroi, è naturale che ci sia venuta voglia di un po’ di leggerezza, ma soprattutto di dolcezza :-). Prima di riavviarci verso casa quindi, DSCN1878abbiamo deciso di fermarci al vicino Koukouvaya, una vera istituzione per i golosi del luogo! Si tratta di un bar incantevole da cui si gode, secondo il loro popolare slogan, della “più succosa vista della città” (in greco: η πιο ζουμερὴ θὲα της πὸλης) e non solo, visto che qui il dolce più famoso che servono si chiama proprio Zoumerò, che significa letteralmente “succoso”. Vedendo la foto qui sotto, non credo serva spiegare DSCN1882quanto sia allo stesso tempo libidinoso, cioccolatoso, ipercalorico, nonchè il rimedio ideale ad ogni male dell’anima!!! Sì sì, lo so, basta guardarlo per prendere un chilo a distanza, ma vi assicuro che almeno una volta nella vita bisogna provarlo!!! D’altronde, fa parte anche questo della cultura cretese, quindi non si può non addentrarsi completamente nelle tradizioni locali del paese che ci ospita, no ;-)??

Che bella giornata abbiamo passato!

Ma per finirla in bellezza e da veri Chanioti, mancava ancora una cosa: la nostra passeggiata preferita, ossia quella al Porto Vecchio di Chania e attraverso le vie del centro città ormai brulicanti di turisti…πολὺ ωραὶο!!

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Aptera e Dounias: un assaggio di Creta romana e di Slow Food!

Sono le nostre gite preferite, quelle che uniscono archeologia e cultura gastronomica!

DSCN1754La nostra “sete di Creta” ci ha portati, nonostante i nuvoloni minacciosi di quella mattina, a scoprire altre bellezze nei dintorni di Chania. Da tempo ne sentivamo parlare, soprattutto dai cretesi della zona, e così abbiamo deciso di visitare l’antica città-stato di Aptera, le cui origini risalgono al periodo geometrico (1000-685 a.C.) e la cui fine fu segnata da un forte terremoto prima (nel 365 d.C) e, in maniera definitiva, dalle invasioni saracene del VII sec. d.C..

Si arriva in un attimo, poiché si trova a soli 16km da Chanià e l’ingresso costa solamente 2€ (aperto dal martedì alla domenica, dalle 8:30 alle 15:00).

DSCN1773Il sito è immerso nel verde, sul promontorio di Palaiokastro (altezza: 200m) e si affaccia sulla Baia di Souda. Sono visibili resti del periodo ellenistico: le mura di circa 4km, le colonne e le fondamenta del tempio dorico, il teatro, del tardo periodo ellenistico, uno dei pezzi forti di questo sito archeologico, che però, purtroppo, in questo periodo è chiuso al pubblico per restauro (*vedasi note a piè di pagina). I più impressionanti, monumentali e ben conservati edifici, sono comunque quelli del periodo romano (I sec. a.C. – IV sec. d.C.), prime fra DSCN1760tutti le enormi cisterne con volte, conservate in ottimo stato, che raccoglievano l’acqua piovana e rifornivano i due grandi complessi termali che si trovano pochi metri più in là e nelle quali gli antichi romani andavano a rilassarsi e far vita sociale.

A qualche centinaia di metri di distanza da questo gruppo di rovine, si trova poi la DSCN1781fortezza di Koules, costruita assieme ad altre in epoca successiva dagli ottomani per controllare dall’alto tutto il traffico navale dell’isola: da qui ci siamo goduti, anche se il cielo quel giorno era molto coperto, la vista sconfinata sulla baia di Souda e sulle spiagge di Almirida e dintorni…un panorama davvero stupendo!

A questo punto, anche un po’ per paura di essere presi alle spalle da un bell’acquazzone, siamo risaliti in macchina e, per nostra fortuna, era l’ora di pranzo! Ci siamo così avviati verso quella che si sarebbe rivelata una delle esperienze culinarie più belle e particolari DSCN1802della nostra vita! La meta era il paese di Drakona (sulle montagne dell’entroterra di Chania, a circa mezz’ora da casa nostra) e nello specifico la rinomata taverna Dounias (www.ntounias.gr), che in realtà è riduttivo chiamare taverna, in quanto si tratta di un vero e proprio “Centro Gastronomico Tradizionale della Dieta Cretese”.

Il punto di forza di questo posto, nonchè il suo motore pulsante, è sicuramente Stelios, il DSCN1797singolare e genuino proprietario che vive e lavora lì assieme alla moglie e ai figli. Dopo aver lavorato anni come chef a Chania, un giorno decide che la città e la cucina a volte un po’ troppo “turistica” non facevano più per lui; con la famiglia quindi ritorna alle origini, a Drakona, nel suo paese natale e lì costruisce casa e avvia questa attività ormai conosciuta in tutta l’area di Chania e non solo!

Quel giorno, quindi, arriviamo al Dounias e ci sediamo a tavola; lui arriva e ci dice: “Io
non so bene l’inglese e il servizio non è il mio forte, quindi…venite con me!”. Noi, un po’ DSCN1798stupiti e divertiti, sorridiamo e lo seguiamo. Ci porta direttamente in cucina dove c’è una fila di fornelli, rigorosamente a legna, con sopra svariate pentole artigianali di terracotta. Lui apre ad uno ad uno i coperchi magistralmente dipinti a mano e ci mostra cos’hanno preparato in mattinata lui e sua moglie; dopo averci detto i nomi di tutte le pietanze ci invita a ordinargli quello che vogliamo…troppo bello!!!! Noi, entusiasti naturalmente, ordiniamo varie cose, per poter assaggiare il maggior numero di questi piatti a dir poco invitanti, al 100% tradizionali e fatti da ingredienti solo ed esclusivamente coltivati o allevati da lui e dai vicini di casa, senza pesticidi e in linea con i principi dello Slow Food (associazione internazionale nata in Italia che difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche di tutto il mondo, combattendo per i diritti dei popoli alla sovranità alimentare).

DSCN1800Una volta scelti, ce li serve in tavola, accompagnandoli, su nostra richiesta, con del vino autoprodotto servito in un tipico bricchetto greco di rame. Riempie i nostri due bicchieri prima e poi versa un bel bicchiere raso anche per lui, fa assieme a noi un γεία μας (cin-cin), si scola in un sorso il vino e se ne torna a lavorare…unico, davvero unico Stelios :-)!!

Insomma, potete solo immaginare com’erano i piatti: genuini come i due padroni di casa, con sapori esplosivi e trasudanti di tradizione culinaria cretese. Lo consigliamo a chiunque venga a Creta, perchè in posti come questi si può davvero assaggiare l’autenticità dei piatti tipici e delle persone del posto.

E quindi diciamo bravi, bravi e ancora bravi a Stelios e consorte che al giorno d’oggi riescono ancora a farci provare un’esperienza culinaria e umana pura, autentica e davvero unica, in tutti i sensi!

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*NOTE:

Aggiornamento del 12/10/16: il teatro è stato finalmente aperto al pubblico, in seguito agli scavi e alla ristrutturazione effettuati dagli archeologi. Di seguito alcune foto:

Ulivo di Pano Vouves e Chiesa “La Rotonda”: a spasso tra storia e natura!

Sapete da cosa è coperto per un quarto il territorio cretese? Non riuscite proprio a immaginarlo???

Ve lo diciamo noi allora: dagli ulivi.

DSCN1684Questi magnifici alberi, che si possono definire dei “nonni del mondo vegetale” considerata l’età che possono raggiungere, regnano sovrani nelle colline e nelle pianure cretesi, offrendo ai viaggiatori panorami mozzafiato e agli isolani una fonte di sostentamento grazie al prezioso e ricercato succo dei loro frutti. Gli antichi Greci pensavano che l’olio d’oliva avesse proprietà benefiche per la salute dell’uomo e che fosse una medicina naturale contro molte malattie; ancora oggi, alcuni rappresentanti della medicina moderna raccomandano la sua assunzione per prevenire alcune malattie cardiache, tumori, diabete, impotenza, ecc. Non sappiamo se sia vero, in quanto noi abbiamo spesso sentito pareri contrari a questa teoria, ma in ogni caso, dobbiamo essere sinceri: a noi piace taaantooo!!

DSCN1646Ma perchè vi stiamo dicendo queste cose, che probabilmente già molti di voi sanno? Naturalmente per introdurvi all’ultima nostra esaltante esperienza, che ci ha portati a fare visita ad un vero e proprio avo di tutti gli ulivi del mondo: il millenario ulivo di Pano Vouves, villaggio di montagna che si trova a circa 30 minuti di auto da Chanià. Quest’albero è davvero un fenomeno della natura: si stima che l’arzillo nonnetto abbia suppergiù la bellezza di 3000 anni e che sia uno tra i 7 ulivi più antichi del mondo, se non il più antico addirittura! Il suo tronco cavo ha un diametro di 3,70 m, un perimetro di 8 m e una peculiare e bizzarra forma che sembra una vera e propria scultura, tanto da fargli DSCN1657meritare la classificazione di “monumento” da parte della SEDIK (Associazione dei Comuni delle Olive di Creta). Ammirando questo colosso è inevitabile chiedersi cosa deve aver visto ed ascoltato nei millenni attraverso i suoi rami e chissà quali antichi sovrani o prodi guerrieri possano
aver accarezzato la sua indistruttibile corteccia…la natura non smette mai di impressionarci e di farci viaggiare con la fantasia, non è vero???

DSCN1680Lasciamo Vouves alle nostre spalle e proseguiamo per le stradine dell’entroterra cretese, cosparse di fiori e, ovviamente, di centinaia e centinaia di ulivi, per raggiungere Episkopi, dove possiamo ammirare un’altra bellezza antica, ma questa volta realizzata da braccia umane: la Chiesa dell’Arcangelo Michele, detta “La Rotonda”. Per un attimo, quando leggiamo il cartello che indica la strada, ci viene un tuffo al cuore ripensando alla nostra Rotonda (la villa palladiana vicentina), ma torniamo subito al DSCN1668presente per ammirare qualcosa di molto diverso da essa: una bellissima chiesetta bizantina, che racchiude al suo interno un mosaico pavimentale e magnifici affreschi del XII secolo e antecedenti (CLICCA QUI per saperne di più su Creta bizantina).

Dopo qualche foto all’esterno e qualche altra “rubacchiata” dell’interno, grazie alle finestre molto basse, (*vedasi note a piè di pagina) decidiamo di avviarci verso Astrikas, un villaggio a circa 10 minuti da Episkopi, superato il quale troviamo la Gola di Delianà. Parcheggiamo l’auto in un bello spiazzo alberato e camminiamo per qualche minuto nella bocca della gola: l’inizio promette bene, sembra essere davvero DSCN1704un’interessante e suggestiva passeggiata da fare (2 ore circa tra andata e ritorno), ma non oggi, non siamo organizzati e poi…è ora di pranzo :-)!!

Ci dirigiamo quindi verso il mare e ci fermiamo in una taverna tipica a Kissamos-Kasteli, per assaporare pomodori e peperoni al forno ripieni di riso ed erbe, una fresca insalata greca ed un piatto di ottimo tzatziki, spendendo in tutto solo 12 €!!!

Dopo mezz’ora di auto siamo di nuovo a casa, soddisfatti della nostra gita fuori porta…insomma, vi piacciono i nostri tour per l’isola?

Se ne avete altri da proporci in zona che avete già provato o dove vorreste andassimo in avanscoperta, fatecelo sapere commentando di seguito l’articolo e sicuramente noi non ci tireremo indietro ;-)!

Alla prossima!

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*NOTE:

I lavori di ristrutturazione e pulizia dei meravigliosi affreschi e mosaici all’interno della chiesa sono ultimati, quindi ora, in alcuni periodi dell’anno, è aperta al pubblico. Di seguito alcune foto:

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Doppia Pasqua, doppio divertimento!

Ebbene sì, siamo proprio fortunati: quest’anno, come accade di rado, la Pasqua cattolica e quella ortodossa hanno coinciso! Sapete questo cosa significa???… Doppia festa, naturalmente ;-)! Dopo questi ultimi due giorni, infatti, ci vorrebbe digiuno forzato per un mese!!!

Solitamente “le due Pasque” cadono a una o più settimane di distanza l’una dall’altra, ma ogni 4-5 anni vanno a coincidere e quindi gli italiani che vivono a Creta si ritrovano ad incrociare nello stesso week end tradizioni, usi, tipi di cucina e cerimoniali diversi e molto particolari.

Per tutti i giorni della Settimana Santa, i greci ortodossi sono in fermento, in quanto per loro la Pasqua è in assoluto la festa più importante dell’anno.

Il Venerdì Santo (μεγάλη Παρασκευή) le donne allestiscono e ricoprono di fiori il Sepolcro di Cristo che poi viene portato in processione per le vie dei paesi e delle città.

La festa raggiunge il suo apice, però, il Sabato Santo (μεγάλο Σάββατο): è in questa nottata che si consuma la vera Pasqua dei Cretesi!

20140419_235407A Chania, nella piazza della Cattedrale, abbiamo assistito alla suggestiva cerimonia che si tiene la sera del sabato, con una miriade di persone raggruppate davanti alla chiesa, ognuna che, allo scoccare della mezzanotte, accende la propria candela, come simbolo di Luce Santa, per poi accendere quella del vicino con la propria fiamma, annunciandogli la resurrezione di Cristo: Χριστός Ανέστη (Cristo è risorto)! 

Tutto questo avviene tra un frastuono di campane che suonano a festa, i sacerdoti ortodossi che cantano le loro litanie e i ristoratori che si preparano ad accogliere proprio a quell’ora, come da tradizione, i cretesi che, affamatissimi, si siedono a tavola per consumare un pantagruelico pasto, rigorosamente a base d’agnello alla brace (di quelli della serie: “non si butta via nulla della bestia!!”) che non si sa bene se si possa definire cena, colazione o cos’altro vista l’ora :-)!

E da quel momento quindi partono i festeggiamenti fatti di petardi, fuochi d’artificio, falò più o meno grandi che bruciano effigi di Giuda (e per fortuna che Gesù predicava il perdono!! Sono davvero unici i Greci :-D!!) e vanno avanti fino al mattino! Naturalmente, tutto questo festeggiamento ad oltranza non ferma nessuno di quei nottambuli dal ripresentarsi a tavola il giorno dopo, anche se con la classica calma cretese, quindi verso le 14-14:30, per un altro pranzo di famiglia! D’altronde, quello che non manca davvero mai qui a Creta è una buona occasione per mangiare assieme (e non parliamo di insalatine o brodetti!!) e un posto a tavola per chiunque… fantastici, davvero!

20140420_145127Noi, al contrario dei più, dopo la mezzanotte del sabato siamo corsi a casa (avevamo già cenato ad un orario più italiano!) perchè  il giorno di Pasqua la sveglia sarebbe stata mattiniera. Infatti, eravamo stati invitati da una coppia vicentina che vive a Creta da 15 anni, Alberta e Michele, per festeggiare la loro cosiddetta “Pasqua degli Italiani” con loro ed altri amici, nei dintorni di Agios Nikolaos (circa 3 ore di auto da Chania). Ci hanno portati nella bellissima taverna “Bagozi” di Manolis & Gabi (lui greco, lei svizzera italiana), in riva ad un mare bello da 20140420_132202mozzare il fiato, nel minuscolo porticciolo di Mochlos…che panorama, che mangiata e che giornata ragazzi! In controtendenza rispetto alla Pasqua ortodossa, quindi, non abbiamo potuto resistere alle specialità della casa, vista la location e il nostro buon gusto italiano. Abbiamo ordinato tonno freschissimo, calamari fritti, stuzzichini tipici cretesi, il tutto bagnato da buon vino bianco e, per i più 20140420_132620audaci (vero Enrico??!! :-D), da ouzo ghiacciato! E’ stato bello, diverso…e poi, alla fine, più che una Pasqua italiana è stata una Pasqua multietnica, visto che a tavola c’erano italiani, greci e francesi!

La Pasquetta invece per gli ortodossi non esiste come festa, anche se le scuole riaprono comunque solamente dopo una settimana, ma noi, ovviamente, non potevamo non festeggiare anche quella, o no??

Come destinazione per la scampagnata di Pasquetta, quindi, è stato scelto il Lago Kournas, a circa 20-30 minuti da Chanià. 20140421_122857 Il tempo è stato a nostro favore, visto che si può dire che da ieri sia esplosa l’estate! Dopo una passeggiata in riva al lago (l’unico di acqua dolce in tutta Creta) e un pranzetto cretese in uno dei ristorantini sulla spiaggia ancora semi deserta, ci siamo diretti nel vicino villaggio di Georgioupouli per un caffè in un chiosco molto carino in riva al mare… d’altra parte qui non si può stare neanche un giorno troppo lontani dal mare ;-)!

20140421_145446Insomma, un gran bel fine settimana!

Nonostante il chilo in più che ora ci troviamo addosso rispetto allo scorso venerdì (aiutooo!!), ci sentiamo davvero felici, anche grazie alle nuove amicizie che stiamo instaurando e che ci aiutano a sentire un pochino meno la mancanza dei nostri sempre unici e pazzoidi amici vicentini (vi adoriamo tosi!!!).

Ciao, alla prossima!

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I monasteri dell’Akrotiri: una boccata d’aria mistica…

Dopo appena una settimana che ci eravamo trasferiti a Creta, avevamo già una voglia matta di addentrarci nel territorio per scoprire le bellezze, più o meno nascoste, di quest’area.

E così, una domenica, abbiamo riempito lo zaino di panini, frutta e acqua e siamo partiti per una gita che si può definire “mistica”…

DSCN1432Prima tappa: Monastero di Agia Triada Zangarol

A meno di mezz’ora di auto da Chanià, nel mezzo della penisola dell’Akrotiri, arriviamo, dopo aver superato un lungo viale di cipressi, a questo maestoso e luminoso monastero rinascimentale dalla bellezza davvero notevole. Siamo fortunati perchè a marzo non DSCN1443è ancora esplosa la stagione turistica, quindi, una volta superata l’entrata principale, dentro le mura ci siamo solo noi due e qualche sparuto cretese nel cortile che conduce ad una piccola chiesa e alle stanze dei monaci. DSCN1434 C’è una pace rassicurante tra quelle mura e ci sembra un pò di essere stati catapultati al di fuori del mondo civilizzato…proprio una piacevole sensazione!

Lasciamo Zangarolo per avviarci alla nostra…

DSCN1459…seconda tappa: Monastero di Gouverneto

Parcheggiamo l’auto fuori dal monastero per DSCN1460visitarlo e per poter intraprendere poi la nostra passeggiata verso la terza tappa della gita. L’abbazia fortificata di Gouverneto risale al 1537 e l’atmosfera che la circonda è davvero unica! Totalmente immersa in un ambiente selvaggio fatto di gole, erbe selvatiche, colline e sentieri DSCN1462scoscesi che affacciano sul mare, Gouverneto vale sicuramente il viaggio fino a qui.

Da lì inizia la nostra scarpinata verso la

DSCN1467terza tappa: Chiesa rupestre della Madonna dell’Orso (Panagia Arkoudiotissa)

Camminiamo per 15 minuti attraverso un accessibile sentiero che sembra si butti a DSCN1463 capofitto sul mare da un momento all’altro, godendoci il rincuorante sole greco, i profumi delle erbe aromatiche che riempiono il paesaggio e la pungente brezza di marzo. A quel punto raggiungiamo la vasta grotta in cui, incastonata nella pietra, vediamo la minuscola e DSCN1470singolare chiesetta della Madonna dell’Orso. Questa deve il suo nome alla grande stalagmite presente all’interno della grotta stessa che ricorda la forma di un orso e alla leggenda ad essa legata. Si dice che un orso gigantesco minacciasse continuamente la vita dei monaci della cappella bevendo tutta l’acqua del loro pozzo. Un giorno, dopo le loro preghiere alla Madonna affinche’ li liberasse dalla bestia feroce, avvenne il miracolo e l’orso venne tramutato in roccia! Le leggende hanno sempre il loro fascino, o no ;-)?

DSCN1485Arriviamo infine alla quarta e ultima tappa della nostra gita, nonchè il motivo principale per cui oggi abbiamo deciso di allenare un po’ i muscoli delle gambe: il Monastero di Katholikò.

Che dire…qualcosa di indimenticabile!

Realizzato nel X secolo d.C. da San Giovanni, di questa spettacolare struttura oggi possiamo ammirare l’entrata con un bellissimo portale a capitello, la chiesetta incastonata sulla montagna e un maestoso e larghissimo ponte che un tempo ospitava gli alloggi dei monaci.DSCN1481

Dalla grotta dell’orso sono altri 20 minuti a piedi per giungervi, attraverso un sentiero ripido che termina con una scalinata che sembra sospesa nel vuoto!

DSCN1489La parte sicuramente più affascinante della storia che racconta la vita di questo monastero è quella che parla di pirati: sembra infatti che questi ultimi avessero ben presto scoperto l’approdo nella spiaggia a mezz’ora di camminata a sud del convento(*), costringendo i poveri monaci, dopo innumerevoli attacchi e saccheggi subiti, ad abbandonare Katholikò e a trasferirsi nel più sicuro Gouverneto.

DSCN1499Dopo un servizio fotografico completo, un pranzo al sacco ai bordi del ponte e un po’ di relax nel silenzio assoluto di questa valle, disturbato solo dal belare e dal campanaccio di alcune caprette, risaliamo verso l’auto, con non poca fatica, ma…che giornata ragazzi! Da rifare assolutamente, magari arrivando fino al mare la prossima volta!

Vi va di venirci con noi ;-)?

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*18/10/19 Finalmente ci siamo decisi a raggiungere la spiaggia di Katholiko’ con il suo approdo dei pirati: un posto senza tempo, una bellissima oasi di pace, un mare che piu’ limpido e invitante non si puo’!! Eccovi le foto del sentiero, della spiaggia e gli orari di visita aggiornati del monastero di Gouverneto: