Preveli e la foresta di palme

A circa 90 km a sud-est di Chanià, nella prefettura di Rethymno, ci sono due monasteri ed una spiaggia che portano il nome di Préveli e che sono famosi e rispettati da tutti i cretesi. Ora vi spieghiamo perché…

Con i nostri super affezionati amici Carlo e Laura, siamo partiti al mattino e dopo circa un’ora e un quarto di macchina siamo approdati al primo monastero, Kato (basso) Monastiri di San Giovanni Battista, costruito durante il dominio Veneziano (alla fineDSCN4520 del 1500) e aperto al pubblico solo da due anni. Tra i due monasteri questo è il meno conosciuto, il più eroso dal tempo e l’unico disabitato. Noi ovviamente abbiamo scelto tra i due di visitare questo ;-). Assieme all’altro, chiamato Piso (dietro) Monastiri di San Giovanni Evangelista o Moni Preveli (che noi abbiamo visto solo da fuori), ha avuto un ruolo fondamentale durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dopo la disfatta della Guerra di Creta, l’avanzata delle forze tedesche provocò in tutta l’isola l’evacuazione della maggior parte delle truppe alleate e la partenza di quello che era rimasto dell’esercito greco verso il Medio Oriente. Tuttavia un gran numero di soldati inglesi, neozelandesi ed australiani furono costretti a rimanere sull’isola perché non avevano alcuna possibilità di fuggire. Anche se le forze di occupazione tedesche DSCN4507ordinarono rappresaglie molto dure contro la popolazione locale che avesse fornito rifugio alle rimanenti truppe alleate, i Monasteri di Preveli e dei villaggi vicini diventarono per molti di loro un luogo di riparo sicuro e un punto da cui poter fuggire. I monaci e la gente del posto si organizzarono coraggiosamente in gruppi a guardia dell’area, al fine di proteggere e dare sostentamento ai soldati alleati, che sono stati suddivisi in nascondigli introvabili e conosciuti solo dai locali. Grazie al loro aiuto, molti riuscirono a salvarsi e a scappare dall’isola. Capite dunque perché in tutta Creta, e non solo, questi monasteri godono ancora di un forte rispetto e di una grande devozione.

La visita al monastero basso è stata davvero molto interessante! Anche questo, come laDSCN4518 maggior parte dei monasteri qui a Creta, si trova in un luogo ameno davvero meraviglioso. Tra le sue mura diroccate e le strette scalinate, abbiamo assaporato un’atmosfera di pace, disturbata solo dal rumore del vento. Al di fuori, solo ulivi e montagne, con il tutto poi reso ancora più bucolico dalla presenza esterna di alcuni adorabili cerbiatti, di capre kri-kri e di un gigantesco tacchino che gloglottava allegramente.

DSCN4525Fatto anche quel giorno, quindi, il pieno di misticismo, ci siamo avviati verso la famosa spiaggia di Preveli. Lasciata la macchina sul parcheggio dedicato, abbiamo imboccato una ripida scalinata di roccia, che scendeva verso il mare. La camminata di per sé non porterebbe via più di 15 minuti, ma è davvero impossibile evitare di fermarsi ogni 10 scalini ad ammirare lo spettacolo sottostante. All’inizio ci si perde nel blu intenso e ipnotizzante del mare, per poi iniziare a sbirciare nella spiaggia sottostante e nelle insenature cristalline incorniciate dagli scogli. A metà della discesa è obbligatoria una tappa su un ampio terrazzino, che offre una vista indimenticabile sulla meraviglia che è questo posto nella sua interezza… IDSCN4528fiume Megalopόtamos, orlato da una fitta foresta di palme, si tuffa nel Mar Libico creando un’oasi incantata attorno al suo peculiare delta. E’ davvero raro trovare una vegetazione così “tropicale” a Creta e sono pochissime le spiagge che offrono questi scenari. Anche per noi questa è stata una “prima volta” e, come tutte le prime volte naturalmente, difficile da dimenticare e particolarmente emozionante!

DSCN4549Sappiamo per certo che questa spiaggia d’estate è abbastanza affollata, ma noi siamo riusciti a godercela senza troppe persone essendoci andati a maggio. Distesi sul morbido litorale, sotto a degli enormi pini marittimi, ci siamo rilassati per qualche ora in questo luogo davvero impareggiabile. Ci siamo anche addentrati un po’ nel palmeto e la passeggiata dobbiamo dire che merita molto: è stranissimo sapere di essere a Creta, ma avere l’impressione di trovarsi in una foresta tropicale. Quello che ti fa tornare alla realtà è il tentativo di bagnarsi un piede nel fiume…l’acqua è davvero ghiacciata!! Anche il bagno in mare infatti è stato decisamente impegnativo, visto che il Megalopόtamos sfocia proprio lì… forse nel mezzo della calura estiva sarebbe stato più facile e soddisfacente immergersi!

Anche questa giornata è trascorsa in modo super piacevole e i nostri amici sono stati molto contenti di averci seguito fin qui… Certo, la ripida scalinata che all’andata era in discesa, al ritorno ci ha messi a dura prova, però Creta è anche questo!

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A caccia di sale marino

Sapete cos’è che a nostro parere rende Kalamaki, la località dove si trovano molti degli alloggi che gestiamo, davvero speciale e adatto a tutti? L’ estrema vicinanza al mare naturalmente!

DSCN2828Questa mattina, armati di sacchetti ermetici, scarpette da scogli e materassino, siamo andati alla piccola spiaggia di Kalamaki. Ma il nostro obiettivo, questa volta, non era rimanere stesi al sole sul bagnasciuga, bensì eravamo in missione: procurarci un bel mucchietto di sale marino!

Dovete sapere che, da quando viviamo qui, noi non abbiamo più comprato un solo grammo di sale al supermercato perchè il mare generosamente lo dona a chiunque sia disposto a fare un po’ di fatica…e ne vale la pena, ve lo assicuriamo! Il sale marino grezzo è un’altra cosa rispetto a quello che ci vendono in negozio! Il sapore è 10 volte più intenso e, soprattutto, si tratta di un prodotto al 100% naturale! Si sa, il sale non fa bene alla salute, però è quasi impossibile riuscire a eliminarlo completamente dalla nostra cucina. A questo punto, quindi, noi pensiamo sia meglio limitare il danno, consumandolo nella sua forma più autentica, senza lavorazioni di nessun tipo.

Ma torniamo alla nostra missione…isolotto

Arrivati alla spiaggia, entriamo in acqua e attraversiamo circa 250m di mare
limpidissimo e liscio come l’olio per arrivare alla nostra meta: un isolotto composto solamente da grandi scogli che si staglia all’orizzonte davanti agli occhi dei bagnanti di Kalamaki. L’ora è perfetta: sono le 9:30 del mattino e siamo soli nella nostra Isola del tesoro!! Ci guardiamo indietro e vediamo in lontananza la nostra amata spiaggetta. Soddisfatti della nostra traversata, iniziamo ad esplorare l’area.

DSCN2781Dopo pochi passi, ci troviamo di fronte a tutto ciò che speravamo di trovare: una bella distesa di sale marino despositatosi, dopo l’andirivieni delle maree, in quelle che sembrano delle vaschette naturali scavate nella roccia! Senza perdere altro tempo ci mettiamo subito al lavoro e iniziamo a riempire le nostre saccocce. Una volta terminato, contenti del bottino recuperato, ci rendiamo conto che il sole picchia già fortissimo a quest’ora del giorno e così decidiamo di farci un tuffo in piscina…sì sì, avete letto bene: piscina! Pochi metri più in là, infatti, alla fine dell’isolotto, si nascondono due DSCN2790vere e proprie vasche naturali, formatesi tra i sassi, dall’acqua davvero invitante…e dunque un tuffo è d’obbligo! Restiamo qualche minuto in ammollo, circondati da piccoli pesci curiosi e dalle deboli onde del mare che si infrangono al di fuori, “a bordo piscina” ;-).

Che esperienza esaltante ragazzi! E dovreste poi provare questo sale sui cibi!

DSCN2819E’ semplice: una volta portato a casa, basta lasciarlo asciugare al sole per qualche giorno e togliere pazientemente i sassolini rimasti e altre eventuali impurità. Dopodichè non resta che mangiarlo: il condimento più ecologico e saporito del mondo!

Sappiamo che oggi non vi abbiamo portati in giro come facciamo di solito, ma ci auguriamo che abbiate potuto apprezzare assieme a noi un’esperienza interessante e diversa dal solito!

Buon appetito a tutti ;-)!

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Glika Nera, Loutro e Finikas: l’aspro e poetico Sud

Chi ci segue anche su Facebook ha già potuto vedere qualche foto di anticipazione a questo post perché sì, l’avrete capito, ci piace un sacco incuriosirvi e tenervi un po’ sulle spine!

Da molto pensavamo a questa gita e finalmente ci siamo decisi a farla! Dalla zona nord-ovest dove abitiamo, ci siamo avventurati nella costa opposta, a sud-ovest, dopo aver percorso per circa un’ora e mezza l’entroterra montagnoso, aspro e affascinante che si apre sotto Chanià.

Hòra Sfakìon (o Sfakià) è il villaggio che abbiamo raggiunto per primo ed è dove abbiamo lasciato per tutto il giorno l’ auto, poiché non ci sarebbe più servita…

Infatti, questa zona costiera di Creta vanta le spiagge tra le più selvagge, solitarie, difficili da raggiungere e dalla bellezza incontrastata ed incontaminata di tutta l’isola!

Prima di tutto abbiamo deciso di approdare a Glikà Nerà, meravigliosa e tanto decantata baia, raggiungibile solamente via mare o a piedi. Da Sfakià abbiamo preso dunque il battello delle 10:15 diretto a Loutrò, secondo le indicazioni del “barcarolo” stesso, un “aitante” greco DOC, con codino, barba nera come la pece e canotta troppo stretta per contenere le abitudini culinarie di un’evidente buona forchetta!

DSCN2491Sfortuna ha voluto che ci beccassimo un mare bello mosso quella mattina, tanto da rendere a dir poco umidi quei 10 minuti di traversata per arrivare a Glikà Nerà… beh, poco male, visto che di lì a poco avremmo comunque fatto il bagno, no??!

In ogni caso, avvicinarsi a quella meraviglia e godersi lo spettacolo che la Natura ci ha offerto, ha fatto dimenticare in un attimo la doccia salata di qualche secondo prima. Un’alta e maestosa parete rocciosa dei Lefkà Ori (Monti Bianchi) fa da sfondo ad una stretta lingua di ciottoli che si immerge in un’acquaDSCN2499 dalla trasparenza irreale e dagli splendenti blu e verde smeraldo!

Non abbiamo esitato un solo secondo e, dopo essere scesi sul minuscolo imbarcadero/tavernetta galleggiante, abbiamo steso i nostri asciugamani e ci siamo goduti un fantastico bagno! L’atmosfera era molto rilassante e le persone che giravano erano sicuramente originali e variegate. Abbiamo visto ragazzi con tende piantate sulla spiaggia e panni stesi al sole, escursionisti in costume che scendevano dalla montagna con pedule e zaini giganti e, DSCN2529naturalmente, non potevano mancare i nudisti! Troppo bello, davvero! Ci saremmo soffermati lì tutto il giorno solo per osservare la gente!

Ma torniamo a noi perchè non vi abbiamo ancora detto una cosa importante, ossia perché questo posto si chiama Glikà Nerà, che significa “acque dolci”. Ebbene, il nome è dovuto proprio alle freschissime acque dolci che, direttamente da una sorgente sotterranea, sgorgano tra i ciottoli della spiaggia per poi tuffarsi in mare! Passeggiando, infatti, si notano proprio queste pozze tra i sassi e nel mezzo si vede lo zampillo d’acqua, assolutamente potabile, che fuoriesce dal DSCN2522terreno. Per questo, infatti, è stata installata una doccia, funzionante con un pannello fotovoltaico, che dona il prezioso e dissetante liquido ai bagnanti che vogliono bere o semplicemente sciacquar via il sale marino dalla pelle.

Dopo un paio d’ore rilassanti ed un ultimo sguardo sognante a questo piccolo paradiso, abbiamo lasciato Glikà Nerà. Salendo sull’immancabile barca Delfini, abbiamo raggiunto in circa 10 minuti il villaggio di Loutrò.

DSCN2631Qual è il modo migliore per descrivervi la poesia e la magia che avvolgono questo porticciolo isolato dal mondo? Non è facile, davvero, perchè bisogna vederlo coi propri occhi per capire. Disposto su una baia a mezza luna, il villaggio è composto da non più di 20-30 strutture, divise tra case, vecchi edifici pubblici e piccoli hotel. Il colpo d’occhio è pazzesco perché si vedono tutte queste casette praticamente uguali, tutte bianche, dal tetto piano e con i balconi del color del mare! A cosa somiglia Loutrò? Ve lo diciamo noi: ad un presepe! Avete presente a Natale, quando allestite il paesino dietro la grotta delDSCN2562 Bambin Gesù?? Ecco, uguale!! Anche in questo caso c’è un motivo per il nome Loutrò, che significa “bagno”, e anche qui giocano un ruolo fondamentale le molte sorgenti ritrovate in quest’area, la cui acqua arrivava fino al vicino villaggio di Anopoli.

Dopo esserci goduti un pacifico pranzetto in una della tante taverne del lungomare (13 € in 2… non smetteremo mai di stupirci!), abbiamo voluto raggiungere un’ultima tappa: Fìnikas (o Finix, o Phoenix).

Questa volta, però, ci siamo detti :”Gambe in spalla e via, si va a piedi!”. Senza nascondere una certa emozione e un po’ di orgoglio, abbiamo così imboccato un tratto DSCN2577di E4, uno degli 11 sentieri tracciati che attraversano l’Europa (CLICCA QUI per uno splendido racconto sul sentiero cretese E4).  Tante volte ne avevamo sentito parlare, avevamo letto racconti a riguardo ed ancor oggi sogniamo di percorrere interamente la tratta cretese, 500 km da est a ovest (e prima o poi lo faremo!!). Per il momento, comunque, possiamo dire di averlo calpestato per qualche chilometro! Da Loutrò abbiamo superato la prima spiaggetta di Fìnikas (raggiunta in circa mezz’ora) e siamo arrivati fino alla seconda, impiegando altri 15 minuti circa: spiaggia molto aspra, con scogli e ciottoli, presenza di un piccolo hotel ed unDSCN2606 paio di taverne, ambientazione perfetta per chi ama un’atmosfera selvaggia e una solitudine completa (se non considerate le capre come una compagnia!!).

Tornando indietro, decisamente bisognosi di un bagno rigenerante, ci siamo fermati alla prima baietta: piccola, sassosa, molto carina, con un paio di hotel bianchi e blu che la incorniciano. Nonostante le acque davvero fredde, ci immergiamo per qualche minuto, per poi riprendere armi e bagagli e risalire la montagna. Passando nuovamente attraverso le sparute, ma suggestive rovine DSCN2582dell’antica città di Finikas, ci siamo incamminati con calma verso Loutrò. In prossimità del paese, ci siamo goduti un’ultima volta la sua vista dall’alto ed abbiamo fatto un pieno di bellezza, prima di prendere il battello che ci ha riportati ad Hora Sfakion e quindi alla nostra auto.

Ah, che spettacolo questo Sud ragazzi!

Speriamo di non avervi stancati troppo con questo racconto così lungo… ma speriamo anche di avervi trasmesso almeno un pizzico di quest’incanto e di aver portato nelle vostre case e nei vostri uffici un po’ di sole cretese!

A presto!

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Stavros e Kalathas: le spiagge dell’Akrotiri

Non è la prima volta che parliamo nel nostro blog della penisola dell’Akrotiri. Ad esempio, quando siamo stati alla spiaggia di Seitan Limani o “Porto del diavolo”, la bellissima insenatura a zig zag…ve la ricordate? Oppure durante la nostra gita ai tre splendidi monasteri di Agia Triada, Gouverneto e Katholikò. Insomma, dobbiamo ammetterlo: quella che credevamo fosse una zona importante solo perché ospita l’aeroporto di Chania, si sta rivelando una fonte inesauribile di bellissime sorprese!

Un paio di giorni fa, infatti, abbiamo esplorato un altro paio di baie deliziose che questo aspro spuntone cretese ci offre: le spiagge di Kalathàs e Stavròs.

Partiamo da Kalathàs: si raggiunge comodamente in macchina, in circa 25 minuti da Chanià. Arenile dorato, acque cristalline e dalle fantastiche gradazioni d’azzurro, spiaggia equamente suddivisa tra parte attrezzata e libera…un posto incantevole, senza dubbi! DSCN2380Per essere precisi, sono due le spiagge: una molto piccola e l’altra più ampia dove si trovano anche un paio di bar e gli ombrelloni. Le acque di Kalathàs sono basse e con qualche bracciata, volendo, si può raggiungere anche il piccolo isolotto che emerge proprio di fronte. Il nostro lunedì mattina, quindi, l’abbiamo passato in tranquillità in quest’angolo di Akrotiri…un inizio di settimana giusto un po’ diverso rispetto a quelli che trascorrevamo a Vicenza ;-)!

Verso l’ora di pranzo, siamo saliti in auto e ci siamo diretti verso nord, in direzione Stavròs. La strada è breve, circa 10 minuti, e completamente immersa tra gli ulivi e le DSCN2401caratteristiche viti nane tipiche di Creta. Sapevamo che anche qui, ancora più
distintamente di Kalathas, ci sono due spiagge, entrambe molto belle. Vista la giornata piuttosto calda, abbiamo scelto di passare il pomeriggio in quella che ci hanno detto essere, tra le due, la più esposta ai venti e anche la meno affollata. Inoltre, avevamo letto di una taverna un po’ “alternativa” che si trova proprio in questa baia e così abbiamo deciso di provarla per pranzo.

L’insegna del ristorante dice: “Ηλιοβασὶλεμα – Sunset: cucina greca, francese e araba”. Come si fa a non essere incuriositi?? Impazienti di provare questo posto quindi,
DSCN2405arriviamo, parcheggiamo e, prima di tutto, ci godiamo il panorama di questa perla che è Stavros. Pochissime persone, pace assoluta, sabbia chiara e grossolana che diventa pietra una volta entrata nel bagnasciuga, ambiente selvaggio, mare turchese e accarezzato costantemente dalla brezza…una meraviglia!

Al centro di questa spiaggia, si trova appunto la taverna Sunset, una capanna di legno col tetto coperto di foglie di palma e, udite udite, la cucina attrezzata all’interno di una vecchia e stupenda roulotte! Oh, andiamo pazzi per queste cose!! L’atmosfera del posto è decisamente hippie, come la sua eclettica proprietaria, Malika, una signora francese dai capelli ricci e i piedi sempre nudi! Il posto ci piace tantissimo, così ci sediamo e chiediamo di poter ordinare. A quel punto Malika ci porta il menu, uno dei pezzi forti di DSCN2402questo posto: due lavagnette di legno rettangolari scritte a mano col gessetto, unite tra loro da due cerniere! In questo modo hanno creato un menu originale, ecologico e aggiornabile in ogni momento…chapeau ragazzi!! Anche il suo contenuto non ha deluso le aspettative: assieme ai classici greci e cretesi come dakos (ciambelline di orzo con pomodoro fresco, feta, cipolla e origano), melanzane al forno e pesce fresco, il menu quel giorno offriva un delizioso hummus (salsa mediorientale a base di ceci, pasta di sesamo e aglio), cous cous con le verdure e riso orientale…un bel mix da leccarsi i baffi insomma!!

Dopo il piacevole pranzetto consumato qui, abbiamo passato il pomeriggio a rilassarci nella spiaggia di Stavròs, godendoci il caldo sole di luglio e le freschissime acque trasparenti di quest’aspra e silenziosa baia rocciosa…che sogno!

Anche questa giornata è andata, lasciandoci dei dolci ricordi… E voi lasciateci invece il vostro commento se vi è piaciuto il nostro lunedì nell’Akrotiri!

A presto!

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Pezzi da museo… e non solo!

L’estate è decisamente esplosa, si sa, ma anche se i più, ormai, pensano solo al mare, alle spiagge e ai bagni di sole, noi ci teniamo ad accontentare i gusti proprio di tutti!

E’ per questo che oggi vogliamo raccontarvi di una giornata culturalmente molto interessante, ma anche sentimentalmente molto importante per noi due, perchè era il nostro 2° anniversario di nozze :-)!

museochania12La gita è partita al mattino, dal meraviglioso Museo Archeologico di Chania, che si trova nella centrale via Chalidon (ingresso € 3).

Solamente l’edificio veneziano all’interno del quale si sviluppa il museo, vale la visita! Anticamente, infatti, era la chiesa di San Francesco, risalente al XIV secolo; le alte navate a volta e l’aspetto gotico di questo spazio, rendono tutto il suo contenuto ancora più prezioso e allettante.

Il museo non è molto grande, quindi si può visitare in poco tempo ed ammirare accuratamente tutti i suoi pezzi che vanno dall’età minoica (circa 2000 a.C.) finomuseochania05 all’epoca romana. E’ incredibile poter vedere oggetti di uso comune che hanno anche la bellezza di 4000 anni e sono ancora così magicamente intatti, attuali, perfetti, colorati…così vivi!! La collezione è davvero ricca: grandi anfore, sculture, vasi, tavole di creta con museochania19antiche iscrizioni, ma anche bellissimi mosaici, sarcofaghi magistralmente dipinti e giochi per bambini. E ancora: una folta e ben catalogata raccolta di monete cretesi, di diverse epoche, aree geografiche, imperi, forme e dimensioni! E infine, ma non per ultimi, dei gioielli d’oro perfettamente conservati, con particolari davvero raffinati e tecnicamente curati per essere stati fatti interamente a mano migliaia di anni fa!

Insomma, c’è da perdere gli occhi lì dentro ragazzi!! Siamo sicuri che anche il più pigro o disinteressato dei viaggiatori, rimarrà davvero colpito e affascinato da questo posto, che sicuramente rientra nella nostra “top 10” delle cose che consigliamo di vedere a Chania!

DSCN2339Soddisfatti dalla nostra mattinata da archeologi, ma ancora affamati di antichità greche, dopo una sosta a casa per il pranzo abbiamo deciso di visitare un luogo molto conosciuto, appena fuori città: il Monastero di Chrysopigi.

Fino al 1976 accoglieva solo uomini; da quella data in poi è diventato un convento di suore. All’interno del monastero, fondato nell’ultimo Periodo Veneziano (fine del XVI secolo), si trova la chiesa dedicata alla Vergine Maria Zoodocho Pigi. Nei secoli, ha subito numerosi saccheggi e distruzioni DSCN2351da parte dei Turchi e dei Tedeschi; nel 1821, il giorno di Pasqua, i soldati turchi fecero irruzione qui e uccisero tutti i monaci. Girando a monasteri, effettivamente, ci stiamo rendendo conto che non hanno avuto vita facile questi poveretti: tra pirati e incursioni turche, hanno avuto il loro bel da fare!!

Nonostante però i trascorsi spesso burrascosi e violenti di questi luoghi, sapete qual è la cosa che più ci piace e ci attira di essi? Il senso di pace di cui si viene invasi appena varcate le loro mura. Dentro a questi posti, si ha l’impressione di essere catapultati all’improvviso in una dimensione spazio-temporale diversa, perchè non si sente e non si vede quello che c’è al di là delle mura. Ci si gode semplicemente il silenzio e si respira un’aria nuova, che ha un sapore un po’ mistico e un po’ bucolico…

Ok, ora torniamo alla realtà però! E soprattutto passiamo a raccontarvi della sera che sicuramente riaccenderà l’interesse anche nei pigri, perchè vogliamo consigliarvi un bel posticino per la cena! Si chiama Χρυσόστομος (si legge: Chrisòstomos) e si trova nella città vecchia di Chania, in via Defkaliana & Ikarou. A nostro parere, in quest’ambiente rustico ma raffinato, vale la pena cenare almeno una volta se si passano qui le vacanze. Il servizio è impeccabile, i piatti sono ben studiati, di ottima qualità e le materie prime sono locali e fresche. Nonostante questo ristorante si trovi ad un livello superiore rispetto alla media delle taverne greche, i prezzi sono sempre incredibilmente onesti per gli standard a cui siamo abituati in Italia. Quella sera, infatti, per una cena decisamente abbondante con vino, dolce e rakì (la loro grappa tipica) abbiamo speso 16€ a testa!

Con la pancia piena e soddisfatta, abbiamo concluso così in bellezza il nostro “giorno speciale”…

Speriamo vi sia piaciuto, a presto!

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Falasarna e le sue meraviglie…

A circa 50km da Chanià, la variegata costa occidentale dell’isola ci offre un’altra meravigliosa zona, quella di Falasarna (o Falassarna), con le sue spiagge dai colori intensi ed i resti archeologici della sua antica città.

DSCN2264La nostra prima meta di questa gita fuori porta è stata proprio l’Antica Falassarna, le cui affascinanti rovine si trovano all’estremità settentrionale della spiaggia.

Fu una delle principali città cretesi durante l’epoca ellenistica e raggiunse il suo massimo splendore tra la metà del IV secolo a.C. e il 67 a.C., anno in cui i Romani decisero di distruggerla e di sigillare la sua porta in quanto era diventata un rifugio per i pirati.

Ciò che la rese famosa fu il suo porto naturale, l’unico in tutta la costa occidentale di Creta. Nel periodo ellenistico infatti, questa città, che prese il nome dall’omonima ninfa locale, era una delle più importanti fortezze navali dell’isola.

DSCN2268I resti meglio conservati sono sicuramente: la torre del porto, a base circolare (IV sec. a.C.). E’ l’unica visibile delle 4 originarie ed è divisa internamente da due muri a forma di croce; le piccole cisterne, dapprima usate nelle terme pubbliche e poi nelle botteghe artigiane per lavare la creta; il molo, dove si vedono ancora perfettamente i fori nelle pietre su cui venivano legate le navi che attraccavano; le mura di fortificazione ed un trono DSCN2272scolpito nella roccia, probabilmente dedicato al dio del mare, Poseidone.

Il sito non è molto vasto, lo si gira a piedi in poco tempo e nonostante il caldo, questa zona è sempre molto ventilata, quindi anche noi siamo riusciti a goderci appieno il tour tra queste antiche rovine. Ci divertiamo sempre in questi casi ad immaginarci come poteva essere la vita qui a quei tempi o a cercare di capire come degli esseri umani vissuti secoli fa potessero concepire certi particolari architettonici, ai nostri occhi così moderni! Non si può negare che gli antichi romani e greci sapessero il fatto loro!

DSCN2269Anche questo, quindi, è un luogo che noi consigliamo vivamente di visitare, soprattutto per chi alloggerà nei dintorni di Chania, in quanto è davvero vicino e comodo da raggiungere. Inoltre, l’ingresso costa solamente 2€! Lo trovate generalmente aperto dal martedì al venerdì, dalle 9:00 alle 15:00 (i giorni e gli orari di visita sono spesso soggetti a cambiamenti).

A questo punto, dopo aver fatto scorta di cultura, non potevamo non dedicarci ad una delle nostre attività preferite, ossia crogiolarci al sole in una delle splendide spiagge dalla sabbia chiara e grossolana che Falasarna offre. Questa ventosa e bellissima baia in passato è stata premiata come la migliore di Creta e come una delle 10 spiagge più belle d’Europa. Si estende su un’area abbastanza vasta che comprende 5 spiagge, una a fianco dell’altra. La principale si chiama Pacheia Ammos ed è lunga circa 1km.

DSCN2285I colori esotici del mare in questa zona protetta fanno davvero innamorare! Sì, è vero, si può pensare che lo stiamo dicendo di tutte le spiagge dove siamo stati finora, ma è la pura verità! Qui a Creta c’è veramente l’imbarazzo della scelta in quanto a meraviglie! In più, per chi ama le feste in spiaggia, ci hanno detto che a Falasarna ne organizzano molte d’estate, per la precisione una ogni primo sabato del mese…

…tappa obbligata anche per noi quindi!!!

Alla prossima!

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Elafonisi e Seitan Limani: un tuffo nell’estate cretese

Il nostro viaggio alla scoperta delle spiagge più belle di Creta è appena iniziato…

Dopo avervi mostrato Balos, aggiungiamo nuove meraviglie alla “lista dei sogni”, a cominciare da quella che occupa la foto copertina di questo articolo: la spiaggia di Seitan Limani (o Limania), situata a nord-est di Chania, nella penisola di Akrotiri.

DSCN2035Sempre con Laura e Carlo, siamo partiti al mattino in macchina e dopo circa mezz’ora di strada, abbiamo parcheggiato per proseguire per altri 10 minuti a piedi. Diciamo che gli ultimi minuti di strada in macchina e la parte a piedi bastano a far capire come mai hanno dato questo nome alla spiaggia che, tradotto in italiano, significa “Porto del Diavolo”. La discesa in auto, infatti, è molto ripida, ma asfaltata e molto panoramica. LaDSCN2031 parte a piedi è breve, ma intensa ed avventurosa perché scavata sulle aspre rocce caratteristiche di questa zona… consigliamo delle buone scarpe da ginnastica ;-)!

Lo spettacolo che si vede avvicinandosi alla spiaggia è di una bellezza rara, poiché l’insieme di vari aspetti rende, a nostro parere, questa piccola insenatura naturale una perla unica. La sua particolare forma a zig-zag, il turchese intenso che contrasta con le DSCN2018chiare ed irte rocce delle pareti montagnose che la abbracciano, il luogo remoto in cui si trova… tutto ha contribuito a farci pensare che Seitan Limania sia la spiaggia numero 1 a Creta a livello di originalità, almeno tra quelle che abbiamo visitato fino ad oggi.

Ma lasciamo questo piccolo paradiso per parlare di un’altra meraviglia da noi già visitata nel 2013 e che però rivedremmo volentieri altre 100 volte: la spiaggia di Elafonisi (o Elafonissi), situata nella costa sud-ovest di Creta, a circa 1 ora e 30 minuti di auto da Chanià. Approfittando dell’arrivo anche di Giovanna, Laura eDSCN2153d Anna, nostre grandissime amiche che hanno passato il week-end scorso qui con noi, abbiamo noleggiato un’auto da 7 posti e siamo partiti per questa rinomatissima spiaggia, considerata “i Caraibi cretesi”. Oltre che per l’acqua cristallina che rimane bassissima per decine di metri, Elafonisi è famosa per la sua particolare sabbia rosa che si mescola al candido e morbido arenile del bagnasciuga, creando un effetto cromatico davvero unico.

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Dopo una giornata di puro relax distesi al sole, sulla strada di ritorno abbiamo deciso di far tappa al vicino Monastero dello Scalino D’oro, in greco Moni Chryssoskalitissa, costruito intorno al 1500 su un alto promontorio che domina sul mare e da cui si gode di una vista davvero straordinaria (CLICCA QUI per leggere un’avventura nel cuore di Creta che si conclude a questo monastero).

DSCN2177Attorno a questo monastero girano diverse storie, credenze e leggende. La più suggestiva è quella secondo la quale uno dei 98 scalini che portano su al monastero sia d’oro, ma che solo i puri di spirito lo riescano a vedere come tale. Altri pensano invece che si chiami così perché, durante l’occupazione turca, per evitare il saccheggio i monaci avessero nascosto i beni preziosi del monastero sotto ad uno degli scalini. Un’ulteriore versione dice che questo unico scalino fosse stato davvero costruito in oro e poi ceduto dai monaci ai turchi come pagamento delle tasse al sultano.

Si narra poi di un miracolo della Vergine Maria, la cui icona si trova salendo le scale in una cavità della roccia. Secondo tale credenza, dopo il massacro dei Cristiani nellaDSCN2179 Pasqua del 1824, un gruppetto di soldati turchi arrivarono al monastero (al tempo rimasto deserto) per distruggerlo, ma salendo la scalinata furono aggrediti da uno sciame d’api annidate tra le rocce… Il monastero fu così salvato!

Insomma, non importa quale sia la vera storia: la visita a Chryssoskalitissa merita e per chi è sulla strada per/da Elafonisi è sicuramente una tappa che consigliamo (il costo per l’ingresso alla struttura è di soli 2 €).

…Peccato solo non aver visto lo scalino d’oro 😉

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Balos: benvenuti allo spettacolo…della Natura!

DSCN1922Chi ci segue anche su Facebook, avrà visto che in questi giorni abbiamo la fortuna di avere qui con noi due nostri carissimi amici di Vicenza, Laura e Carlo, che hanno deciso di passare le loro vacanze qui a Creta.

Da buoni “padroni di casa”, quindi, non potevamo non far loro vedere le bellezze dell’isola e così ieri abbiamo deciso di portarli a vedere la nostra spiaggia preferita, Balos.

Devo dire che, nonostante ci fossimo già stati, ogni volta che ci troviamo davanti a questo spettacolo della natura, è difficile non emozionarsi. Tra l’altro, ci siamo resi conto che, rivedendola dopo un anno, le foto non le rendono giustizia, perché la sua bellezza è talmente impeccabile che, per forza di cose, l’obiettivo della macchina fotografica le toglie un po’ di questa perfezione e anche un po’ d’anima… L’unica soluzione è venire qui a vederla dal vivo, non credete ;-)??!

Imboccando da Chanià la National Road in direzione ovest, dopo circa 40 minuti di auto si arriva all’ingresso di quest’area protetta, dove esce una signora da una casupola per chiedere 1€ a persona di tassa ambientale richiesta dal comune di Kissamos per la pulizia e la tutela della penisola di Gramvousa, area naturale dal valore e dalla bellezza inestimabili, di cui la spiaggia di Balos fa parte. Questo paesaggio unico ospita circa 400 specie di piante ed oltre 100 specie di uccelli, nonché animali adorabili come la foca mediterranea (che nasce qui) e la tartaruga Caretta Caretta, che viene spesso a far visita a queste sponde.

DSCN1984Dopo il primo stop, quindi, si inizia a salire una panoramica strada sterrata, che dopo circa mezz’ora termina con un parcheggio. Lasciamo la nostra auto e ci prepariamo alla passeggiata di circa 40 minuti che ci conduce alla nostra meta, Balos.

Questo sentiero parte abbastanza pianeggiante tra le montagne e i cespugli di macchia mediterranea, per poi trasformarsi in un’irta scalinata che scende fino alla spiaggia. La cosa bella è che, per i primi 10 minuti di cammino, non ci si rende bene conto di dove porti il sentiero, perchè attorno si vedono solo rocce e arbusti. Ad un certo punto, però, quando meno te lo aspetti, ti siDSCN1935 apre davanti agli occhi il paradiso: la laguna di Balos in tutta la sua meraviglia e in tutti i suoi innumerevoli azzurri… Niente, ma proprio niente, da invidiare a tante spiagge caraibiche!!!

Arriviamo giù alla spiaggia, che per nostra fortuna alle 10 del mattino è ancora praticamente deserta. Ci prendiamo quattro lettini e 2 ombrelloni e ci godiamo per tutto il giorno il tepore già estivo del sole cretese di fine maggio, che, senza rendercene conto, grazie alla costante brezza che tira in quella zona, alla sera lo avremmo ritrovato tutto sulla nostra pelle :-D!

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Sulla spiaggia è presente solo un bar che vende panini, bibite, caffè e gelati.

Naturalmente, come avrete già immaginato, al ritorno, l’irta scalinata che al mattino avevamo fatto in discesa, alla sera ci aspettava in salita e lì il fiato è stato un po’ messo alla prova! Ma ragazzi… dire che ne è valsa la pena 1000 miliardi di volte è dir poco, davvero! E poi è un ottimo modo per smaltire quello che si è mangiato a pranzo ;-)!

In ogni caso, visto che ci teniamo ad essere generosi di informazioni, i più pigri sappiano che Balos si può raggiungere anche con una delle numerose crociere che partono dal porto di Kissamos (a circa 30 minuti a ovest da Chanià) al mattino e tornano nel tardo pomeriggio, al costo totale di circa 25 euro. A nostro parere queste crociere hanno dei pro e dei contro e ora vi spieghiamo perché.

L’aspetto negativo è che, arrivando via mare alla spiaggia di Balos, ci si perde il panorama mozzafiato di tutta la laguna (vedasi foto copertina del nostro blog!!!) di cui si gode scendendo a piedi per il caratteristico sentiero che anche noi abbiamo percorso ieri. L’aspetto positivo, invece, è che molte di queste crociere fermano anche all’isolotto di Gramvousa, a destra della spiaggia di Balos, molto interessante per vari aspetti. Prima di tutto per le credenze che girano attorno ad DSCN1924esso, visto che, secondo alcuni, Eolia (Gramvousa), casa di re Eolo, dio dell’Olimpo, sarebbe stata l’isola dove si sarebbe fermato Ulisse per un mese prima di tornare ad Itaca. L’altro aspetto sicuramente più importante è quello storico, considerata la presenza di un’inespugnabile fortezza veneziana del ‘500, costruita a difesa dei turchi, dalla quale, dicono, si goda di una vista molto molto bella. E poi, naturalmente, per le leggende dei pirati (che sono sempre le nostre preferite!). Infatti, dopo che Gramvousa venne liberata per prima dagli Ottomani, migliaia di abitanti di Creta e di rivoluzionari si stabilirono su questo pezzetto di terra in mezzo al mare. A causa delle condizioni critiche del momento, ben presto l’isola divenne una vera e propria roccaforte di pirati che saccheggiavano qualsiasi imbarcazione passasse lì davanti. La leggenda narra che in una delle decine di grotte sparse per l’isola sia nascosto uno dei loro tesori… adoriamo queste storie!!

Concludendo dunque: sarà che abbiamo un debole per questo posto magico, sarà che ci siamo tornati a distanza di un anno o che, semplicemente, quando si viaggia con gli amici più cari tutto è più bello, la giornata di ieri ci rimarrà nel cuore per molto, molto tempo!

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Un sabato da Χανιὼτες…

…”E cioè??” – molti si staranno chiedendo῎…

…Ebbene, i Χανιὼτες (pronuncia: Chaniòtes) sono gli abitanti di Chania e noi sabato scorso ci siamo mimetizzati tra loro alla perfezione ;-)!

20140517_125749Siamo partiti da casa al mattino, scoprendo a nostre spese (in quanto abbiamo speso il doppio del tempo che di solito serve per trovare parcheggio in centro!) che al sabato, vicino alla zona di Koum Kapi, si svolge il mercato ortofrutticolo: ogni ben di Dio, proveniente da questa fertile terra baciata dal sole quasi 300 giorni l’anno, era esposto su decine di bancarelle lungo i lati di via Minoos. Non sapevamo più dove girarci perché i20140517_125303 colori dei peperoni, dei pomodori, di fragole e ciliegie e i profumi di aneto, menta e origano di montagna facevano impazzire i nostri sensi! Tutta merce freschissima e a prezzi davvero ridicoli, un paradiso per chi, come noi, praticamente vive di frutta e verdura!

Dopo 2-3 “vasche” su e giù per il mercato e qualche doveroso acquisto, quindi, ci siamo avviati a piedi verso il luogo prescelto per il pranzo, ossia una taverna a noi molto cara, DSCN9532dove questi prodotti della terra cretese vengono ogni giorno valorizzati al massimo e dove l’amore per la cucina è l’ingrediente principale di tutti i piatti di Stelios, il proprietario. Parliamo di “To Stachi”- Bio Slow Food, in via Defkaliona, dietro gli arsenali veneziani. Che dire di questo posto?? Noi ormai ci siamo legati in maniera indissolubile a Stelios ed alla sua famiglia, nonché ai suoi originalissimi e squisiti piatti DSCN1901vegetariani e vegani. E’ impossibile non amare l’atmosfera, semplice e casalinga, le pietanze, tutte gustosissime, biologiche e realizzate con erbe, verdure e prodotti del territorio di Chania e, naturalmente, Stelios, la classica persona che dopo 2 minuti che la conosci, ti sembra che sia uno di famiglia, un uomo di sani principi, generoso, ospitale. La prima volta che siamo stati da lui, a giugno DSCN1898dello scorso anno, gli abbiamo chiesto: “Come fai a rendere i tuoi piatti così gustosi e unici?” e lui ci ha risposto:
“Il vero segreto è l’amore: più amore ci metti nel preparare un piatto, più questo verrà speciale”…e lui deve mettercene proprio tanto di amore!! Tra pane e boureki appena sfornati, patate con carciofi e aneto, e, DSCN1900naturalmente, il nostro piatto preferito, le melanzane al forno con olio, aglio, pinoli, uva sultanina e prezzemolo, ci siamo sfamati ben bene e siamo ripartiti, questa volta verso un posto caro a tutti i cretesi.

Con l’auto, dal centro della città, ci si impiega circa 10 minuti e si deve salire fino in cima alla collina: qui si trova il sacrario di Eleftherios Venizelos e figlio.

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Qualcuno di voi ha mai sentito questo nome? In Grecia, ma soprattutto a Creta, la sua terra natale, Venizelos è decisamente un intoccabile! 7 volte primo ministro greco, Eleftherios Venizelos combattè ardentemente per l’indipendenza di Creta dai Turchi e per l’unione politica dell’isola al resto della Grecia. A Chania, ancor oggi, il suo nome è motivo di rispetto e vanto, in quanto proprio qui il carismatico statista nacque e visse per varie decadi nell’arco della sua vita. DSCN1850Mentre in città si possono visitare la sua casa natale/museo e la sua dimora successiva, sulla collina dove eravamo sabato scorso, si trovano le  tombe dell’illustre rivoluzionario e di suo figlio Sofocle. Dal piazzale si gode, inoltre, di una delle più indimenticabili e toccanti viste di Chania. Attorno alle due lapidi si estende un bel giardino, con la chiesetta del ProfetaDSCN1857 Elia e la statua di Spiros Kayales, ossia quello che si può definire “un greco tutto d’un pezzo”. Infatti, quando nel 1897, in piena rivoluzione cretese, i bombardamenti da parte delle flotte europee “colpirono ed affondarono” l’asta della bandiera greca che qui sventolava, il rivoluzionario Kayales innalzò nuovamente la stoffa bianco-azzurra, usando il suo corpo come portabandiera, nel bel mezzo di un vero e proprio inferno di fuoco! L’ammiraglio italiano Canevaro, meravigliato da questo impavido e patriottico gesto, ordinò ai suoi uomini di abbassare i cannoni e cessare il fuoco.

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Dopo tante storie di guerre e di eroi, è naturale che ci sia venuta voglia di un po’ di leggerezza, ma soprattutto di dolcezza :-). Prima di riavviarci verso casa quindi, DSCN1878abbiamo deciso di fermarci al vicino Koukouvaya, una vera istituzione per i golosi del luogo! Si tratta di un bar incantevole da cui si gode, secondo il loro popolare slogan, della “più succosa vista della città” (in greco: η πιο ζουμερὴ θὲα της πὸλης) e non solo, visto che qui il dolce più famoso che servono si chiama proprio Zoumerò, che significa letteralmente “succoso”. Vedendo la foto qui sotto, non credo serva spiegare DSCN1882quanto sia allo stesso tempo libidinoso, cioccolatoso, ipercalorico, nonchè il rimedio ideale ad ogni male dell’anima!!! Sì sì, lo so, basta guardarlo per prendere un chilo a distanza, ma vi assicuro che almeno una volta nella vita bisogna provarlo!!! D’altronde, fa parte anche questo della cultura cretese, quindi non si può non addentrarsi completamente nelle tradizioni locali del paese che ci ospita, no ;-)??

Che bella giornata abbiamo passato!

Ma per finirla in bellezza e da veri Chanioti, mancava ancora una cosa: la nostra passeggiata preferita, ossia quella al Porto Vecchio di Chania e attraverso le vie del centro città ormai brulicanti di turisti…πολὺ ωραὶο!!

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Aptera e Dounias: un assaggio di Creta romana e di Slow Food!

Sono le nostre gite preferite, quelle che uniscono archeologia e cultura gastronomica!

DSCN1754La nostra “sete di Creta” ci ha portati, nonostante i nuvoloni minacciosi di quella mattina, a scoprire altre bellezze nei dintorni di Chania. Da tempo ne sentivamo parlare, soprattutto dai cretesi della zona, e così abbiamo deciso di visitare l’antica città-stato di Aptera, le cui origini risalgono al periodo geometrico (1000-685 a.C.) e la cui fine fu segnata da un forte terremoto prima (nel 365 d.C) e, in maniera definitiva, dalle invasioni saracene del VII sec. d.C..

Si arriva in un attimo, poiché si trova a soli 16km da Chanià e l’ingresso costa solamente 2€ (aperto dal martedì alla domenica, dalle 8:30 alle 15:00).

DSCN1773Il sito è immerso nel verde, sul promontorio di Palaiokastro (altezza: 200m) e si affaccia sulla Baia di Souda. Sono visibili resti del periodo ellenistico: le mura di circa 4km, le colonne e le fondamenta del tempio dorico, il teatro, del tardo periodo ellenistico, uno dei pezzi forti di questo sito archeologico, che però, purtroppo, in questo periodo è chiuso al pubblico per restauro (*vedasi note a piè di pagina). I più impressionanti, monumentali e ben conservati edifici, sono comunque quelli del periodo romano (I sec. a.C. – IV sec. d.C.), prime fra DSCN1760tutti le enormi cisterne con volte, conservate in ottimo stato, che raccoglievano l’acqua piovana e rifornivano i due grandi complessi termali che si trovano pochi metri più in là e nelle quali gli antichi romani andavano a rilassarsi e far vita sociale.

A qualche centinaia di metri di distanza da questo gruppo di rovine, si trova poi la DSCN1781fortezza di Koules, costruita assieme ad altre in epoca successiva dagli ottomani per controllare dall’alto tutto il traffico navale dell’isola: da qui ci siamo goduti, anche se il cielo quel giorno era molto coperto, la vista sconfinata sulla baia di Souda e sulle spiagge di Almirida e dintorni…un panorama davvero stupendo!

A questo punto, anche un po’ per paura di essere presi alle spalle da un bell’acquazzone, siamo risaliti in macchina e, per nostra fortuna, era l’ora di pranzo! Ci siamo così avviati verso quella che si sarebbe rivelata una delle esperienze culinarie più belle e particolari DSCN1802della nostra vita! La meta era il paese di Drakona (sulle montagne dell’entroterra di Chania, a circa mezz’ora da casa nostra) e nello specifico la rinomata taverna Dounias (www.ntounias.gr), che in realtà è riduttivo chiamare taverna, in quanto si tratta di un vero e proprio “Centro Gastronomico Tradizionale della Dieta Cretese”.

Il punto di forza di questo posto, nonchè il suo motore pulsante, è sicuramente Stelios, il DSCN1797singolare e genuino proprietario che vive e lavora lì assieme alla moglie e ai figli. Dopo aver lavorato anni come chef a Chania, un giorno decide che la città e la cucina a volte un po’ troppo “turistica” non facevano più per lui; con la famiglia quindi ritorna alle origini, a Drakona, nel suo paese natale e lì costruisce casa e avvia questa attività ormai conosciuta in tutta l’area di Chania e non solo!

Quel giorno, quindi, arriviamo al Dounias e ci sediamo a tavola; lui arriva e ci dice: “Io
non so bene l’inglese e il servizio non è il mio forte, quindi…venite con me!”. Noi, un po’ DSCN1798stupiti e divertiti, sorridiamo e lo seguiamo. Ci porta direttamente in cucina dove c’è una fila di fornelli, rigorosamente a legna, con sopra svariate pentole artigianali di terracotta. Lui apre ad uno ad uno i coperchi magistralmente dipinti a mano e ci mostra cos’hanno preparato in mattinata lui e sua moglie; dopo averci detto i nomi di tutte le pietanze ci invita a ordinargli quello che vogliamo…troppo bello!!!! Noi, entusiasti naturalmente, ordiniamo varie cose, per poter assaggiare il maggior numero di questi piatti a dir poco invitanti, al 100% tradizionali e fatti da ingredienti solo ed esclusivamente coltivati o allevati da lui e dai vicini di casa, senza pesticidi e in linea con i principi dello Slow Food (associazione internazionale nata in Italia che difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche di tutto il mondo, combattendo per i diritti dei popoli alla sovranità alimentare).

DSCN1800Una volta scelti, ce li serve in tavola, accompagnandoli, su nostra richiesta, con del vino autoprodotto servito in un tipico bricchetto greco di rame. Riempie i nostri due bicchieri prima e poi versa un bel bicchiere raso anche per lui, fa assieme a noi un γεία μας (cin-cin), si scola in un sorso il vino e se ne torna a lavorare…unico, davvero unico Stelios :-)!!

Insomma, potete solo immaginare com’erano i piatti: genuini come i due padroni di casa, con sapori esplosivi e trasudanti di tradizione culinaria cretese. Lo consigliamo a chiunque venga a Creta, perchè in posti come questi si può davvero assaggiare l’autenticità dei piatti tipici e delle persone del posto.

E quindi diciamo bravi, bravi e ancora bravi a Stelios e consorte che al giorno d’oggi riescono ancora a farci provare un’esperienza culinaria e umana pura, autentica e davvero unica, in tutti i sensi!

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*NOTE:

Aggiornamento del 12/10/16: il teatro è stato finalmente aperto al pubblico, in seguito agli scavi e alla ristrutturazione effettuati dagli archeologi. Di seguito alcune foto: